LUGLIO 2013
La Resurrezione |
Negli ultimi anni si è ripetuta una piacevole circostanza:
passare qualche giorno in Umbria agli inizi di luglio. Il punto base è
Torgiano, piccolo centro su un colle di fronte a Perugia. L’hotel è raccolto,
pulito e accogliente, con un bel giardino e una piscina poco frequentata. Hotel
che ha soprattutto il pregio di essere
economico. Anche quest’anno faremo il nostro soggiorno a Torgiano e sarà l’occasione
per vedere o rivedere Piero della Francesca associandolo a qualche concerto di
Umbria Jazz.
Dopo aver riletto due libri importanti e piacevolissimi al tempo
stesso quali lo sherlockholmsiano Indagine su Piero di Carlo Ginzburg e l’ormai
classico della letteratura italiana del Novecento Piero della Francesca di
Roberto Longhi, ci apprestiamo a pedinare Piero e i suoi capolavori. Da Torgiano
sono facilmente raggiungibili e la sera salire a Perugia è questione di un quarto
d’ora.
Le tappe
La Vera Croce ad Arezzo. Dopo un restauro durato quindici anni,
le resse della riapertura, le prenotazioni con largo anticipo per la visita, questa
dovrebbe essere l’occasione buona per gustarli in santa pace.
Il Museo civico di Sansepolcro. Il bel Borgo è troppo poco
conosciuto. Eccellenti l’allestimento e l’organizzazione del museo. Ogni volta,
di fronte alle opere di Piero qui riunite, manca il fiato. Su tutti la
Resurrezione, con il Cristo-Gorgone che a guardalo rende di pietra. Tra le
altre opere ricordo un languido e sado-maso San Quintino del Pontormo. Fuori Sansepolcro,
in Aboca, sosta gastronomica. Il ristorante
non è ai livelli di un tempo ma è sempre di buona qualità.
Tralasciando la Madonna di Monterchi, da vedere in autunno, si superano i gioghi appenninici passando o da
Gubbio o per la Bocca Trabaria, consigliate entrambe, e si punta su Urbino. La città
del Montefeltro si lega a ricordi particolari, e tornarci provocherà groppo in
gola. Così come la visione dei due dipinti di Piero. La Flagellazione
ovviamente ma anche il meno esaltato Madonna di Senigallia che tanto mi colpì. Tralascerei
Raffaello per non sovrapporre genialità.
Si torna in Umbria, a Perugia. Veloce visita al Polittico di
Sant’Antonio evitando le altre opere della Galleria e via nel jazz dopo aver assaggiato
le ghiottonerie della pasticceria Sandri proprio su Corso e aver gustato il
caffè miscela Blue Mountain della Giamaica.
La Pasticceria Sandri |
E adesso musica. Interessante il programma di Umbria Jazz 2013.
Garbarek. Del musicista norvegese ricevetti in regalo un vinile e un cd da due
persone che ricordo sempre con affetto. Tuck & Petty mi rimandano ad un
loro concerto di tanti anni fa, a Bientina, nel locale saremo stati in quindici.
Jarrett Trio mi si stringe il cuore ma è ormai impossibile ascoltarlo: prezzi inaccessibili,
biglietti esuriti e troppo star. Ma il discorso sui prezzi dei concerti è un
nodo insolubile. Anche se a Perugia il problema si aggira perché durante UJ la
musica avvolge la città e sono numerosi i momenti free per le strade, nelle piazze
o ai Giardini Carducci. Altri nomi in cartellone, John Legend che se può far
storcere il naso ai puristi, io lo ascolterei volentieri. Ci sono Fresu,
Bollani, i Marsalis, Herbie and Chick, Gilberto Gil. Accidenti, da capogiro. Ma
la mia attenzione si concentrerà sulla coppia Jeff Ballard – Lionel Loueke da
cui mi attendo meraviglie.
Loueke e Ballard |