LEOS CARAX - 2012
Il
signor Oscar, protagonista del sopravvalutato Holy Motors, è metafora fin
troppo facile – e quasi ridicola. Immagini di Maray all’inizio, un altro
fotogramma verso la fine, prima del siparietto conclusivo delle limousine nel
quale si afferma: “È una metafora. Pietra che rotola non accumula esperienza. Siamo
noi le pietre che rotolano. Siamo tutti morti e ubriachi. Ci spediranno presto
alla rottamazione”.
Le limousine
(Holy Mot_rs) come la Isotta Fraschini, il signor Oscar come Norma Desmond e naturalmente
Céline come Von Stroheim.
Al centro
del film lo scambio di battute più importante tra Oscar e uno dei tanti
fantasmi:
“Hai
fatto un gran bel lavoro oggi. Ti piace ancora il tuo lavoro?”
“Non
credono più in ciò che vedono… Mi mancano le telecamere”
“Che
cosa ti fa andare avanti, Oscar?”
“Continuo
come ho cominciato, per la bellezza del gesto”
“La
bellezza è nell’occhio di chi guarda”
“E
se non c’è più nessuno a guardare?”.
Film
sul cinema, sulla finzione e l’illusione. Film mortuario con qualche bella
trovata (la danza erotica in latex, l’omicidio del doppio) affogata in un
marasma di supponenza. Quanto lontane e irraggiungibili dal povero Carax le
visioni di Matthew Barney.
meno male..uno che la pensa come me.. trovo carax insopportabile nella sua supponenza e presunzione, fin dai tempidi quella autentica schifezza degli amanti del ponte nuovo..ciao amico carissimo
RispondiEliminacaro roberto,se tutti i critici danno 5 stelle o 10 a film come questo vuol dire che noi siamo fuori (è lo stesso discorso dei daft punk) però mi fa piacere che la pensi come me. hai letto il mio commento alla tua citroen su wave?
Eliminasaluti
ma queste sono autentiche bestemmie contro l'holy movie! :)
RispondiEliminacaro marco, ho visto il film, ho scritto il post e solo dopo ho letto qualche recensione, in particolare quella di spietati.it e mi sono accorto di aver detto delle bestemmie contro holy movie. le confermo tutte.
Eliminaho letto ora..grazie per avere scritto un commento al mio piccolo post...non so se tutti,ma tanti,proprio tanti di noi, della nostra generazione tradita dalla politica, dalla storia e quant'altro,ha vissuto un viaggio del genere...il rischio è naturalmente,oltre alla retorica, quello di mitizzare tempi che così mitici,in fondo, non sono mica stati...grazie e ciao,carissimo sergio..
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