Le
particelle elementari finisce quando avrebbe dovuto cominciare. Il romanzo
parte da un’idea interessante. Il genere umano, come lo conosciamo oggi, non
esiste più. È stato sostituito da una nuova specie di immortali a cui si è
pervenuti grazie alle ricerche di biologia molecolare sviluppate da Michel
Djerzinski. Houellebecq descrive, in parallelo, le vite del biologo e di suo
fratello, per parte di madre, Bruno.
Tramite
Michel e Bruno viene attraversata la seconda metà del Novecento, con
particolare riferimento ai decenni Settanta e Ottanta, quelli che evidentemente
lo scrittore conosce direttamente.
Delle
vicende biografiche dei due protagonisti, Houellebecq ci squaderna nei minimi
dettagli la vita sessuale. Iperattiva per Bruno, quasi astinente quella di
Michel. Lo scopo è di testimoniare non la decadenza, ma la fine della civiltà
occidentale. Simboli di un tale sfacelo e conseguente inizio di una nuova era
sono il sesso e il vitalismo che si trasfigurano nel narcisismo e nella morte.
Non a caso tutti i personaggi del romanzo sono segnati da una brutta fine. Tre
suicidi e un internamento in un ospedale psichiatrico.
Tracciando
il percorso esistenziale dei due fratelli, Houellebecq ha modo di ricapitolare
quanto accaduto sulla scena intellettuale francese. Con “perfida
destrutturazione” vengono passati in
rassegna tutti i suoi miti culturali. ”La risibilità globale in cui erano
improvvisamente precipitati, dopo decenni di insensata sopravvalutazione i
lavori di Foucault, Lacan, Deridda, Deleuze…aveva gettato discredito
sull’insieme degli intellettuali che si definivano di scienze umane”, commenta
il Narratore. Il quale fa dire a Philippe Sollers: “Tutti i grandi scrittori
sono dei reazionari. Balzac, Flaubert, Baudelaire, Dostoevskij: reazionari”. In
un simile sfascio culturale non poteva mancare il recupero di Nietzsche. “Ho
una visione nicciana della vita. Nicciana sullo scadente”, blatera Bruno.
Houellebecq
fa di tutto per rendersi antipatico, sfidando il lettore con pugni tirati a
destra e a manca, da buon snob decadente. Ma il romanzo deve essere giudicato
di per sé, indipendentemente dall’autore. In questo caso, contrariamente a
Sottomissione, Le particelle elementari è, a voler essere indulgenti, un mezzo
fallimento.
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