NICO - 1970
Album di Nico ma anche di John Cale. Se la cantante tedesca
presta la sua voce monolitica ma funzionale al progetto, è il talento musicale di Cale che allestisce un set sonoro
entro il quale Nico può esaltare la sua iconicità seduttiva.
Desertshore è concepito e composto come un abito che aderisce
alle splendide forme di Nico, che, a sua volta, lo indossa alla perfezione.
Musicalmente si avverte tutto il bagaglio culturale di Cale, in
un’opera che è scarnificato minimalismo ma anche e soprattutto classica
spiritualità, nel segno dei maestri Cage e La Monte Young.
L’inizio è dominato dall’harmonium e dalla voce che scavano
profondità da salmodie arcane, vicine per sensibilità alle opere che avrebbe
composto Arvo Pärt. Nel secondo brano, The Falconer, il piano modula
un’asciutta melodia che rimanda ad Erik Satie.
Segue My only child, con voce
orante e coro in controcanto su un tono più alto come nelle polifonie della
scuola fiamminga del Quattrocento a cui si unisce, sulla stessa modularità del
cantato, la breve filastrocca recitata dal figlio di Nico, Ari. È questo una
sorta di intermezzo che fa da cerniera tra le due parti dell’album, le quali
durano entrambe circa quattordici minuti.
E se nella prima parte è l’harmonium ad essere in primo piano
assieme alla voce, nella seconda è la viola ad assumere maggior rilievo, come
in Abschied, cantata in tedesco, terza lingua del disco dopo l’inglese e il
francese. Qui il nume tutelare è il Béla Bartók dei Quartetti per archi.
In Afraid torna il piano a cui si intreccia la viola a definire
un tessuto melodico tardo-romantico sul quale si adagia la voce di Nico,
insolitamente morbida. Si va verso il finale e John Cale stratifica la
composizione inserendo altri strumenti. In Muetterlein entra in scena la tromba
che portarà al Mongezi Feza di Rock Bottom ed in chiusura, All that is my own,
quasi una sarabanda popolare con alternanza di cantato e recitato ed effetti
espressionistici in crescendo per il sigillo di un capolavoro.
John e Nico, Sunday night at the Roundhouse, London, January 1971 - foto The Quietus
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