cinema

sabato 12 luglio 2014

ROSSO FIORENTINO

PONTORMO E ROSSO FIORENTINO
FIRENZE - PALAZZO STROZZI 2014 


Sposalizio della Vergine, Firenze, San Lorenzo, 1523


Il quadro riproduce una scena affollata. Le molte figure di contorno si affollano serrando i protagonisti in uno spazio ristretto.  Si tratta dello Sposalizio della Vergine, in cui Maria è vestita di lini colorati – oro, lilla, azzurro, verde , ottanio – degni di un campionario di filati e Giuseppe è giovanissimo e atletico con calzari eccessivamente sofisticati. Incombente sui giovani sponsali il sacerdote in sopratunica viola. Altri Sposalizi più famosi lasciavano il campo aperto, il Rosso genera un senso di agorafobia che giustifica il giudizio del sempre ciarliero Vasari:  “Era anco tanto ricco di invenzioni che non gl’avanzava mai niente di campo nelle tavole”. Lo stesso Vasari, mediceo per eccellenza, sempre a proposito del repubblicano Rosso, infila una serie di acide notazioni: “Faceva gli Apostoli carichi molto di panni e troppo di dovizia di essi pieni”; “[A Roma] fece un’opra, della quale non dipinse mai peggio a’ suoi giorni”. Va detto che lo stesso Vasari per un suo Compianto su Cristo deposto dalla croce copierà sfacciatamente proprio il Rosso.

In gioventù si andava a Volterra giusto per il Rosso. Il suo forzare le righe, il voler distinguersi dal formalismo scialbo del maestro Andrea Del Sarto, il voler divergere, anche eccedendo, dalle tendenze allora in voga a Firenze, lo facevano un eroe. E quindi un genio del pennello a prescindere. Si rimaneva estasiati dalle vesti squillanti con i loro spigoli vivi, dalla soldataglia con facce ferine, dai santi scarnificati da sembrar diavoli, da croci e scale.

In odor di Savonarola anche quando il frate era in disgrazia, antimediceo quando il casato aveva ripreso il potere, Rosso che si firmava Rubeus fiorentini non era destinato ad essere profeta in patria. Finirà i suoi giorni – suicida secondo il Vasari – alla corte di Francesco I a dar lezioni di stravaganze raffinate agli artisti cortigiani.

Oggi la bellissima mostra di Palazzo Strozzi ci rende un pittore che è meno geniale rispetto alle nostre infatuazioni giovanili e ai veri geni del suo tempo ma che resta comunque un alternativo e per questo degno di essere apprezzato. Chi subisce un ridimensionamento dalla mostra è il lezioso Pontormo. Belli i colori, belle alcuni visi di madonne ma ci si ferma lì.


La rassegna, oltre a due notevoli tavole di Fra’ Bartolomeo, offre l’opportunità di rivedere la video opera di Bill Viola sulla Visitazione di Carmignano che a suo tempo, 1995, aveva suscitato tanti entusiasmi e che oggi sembra sentire il peso del tempo. Una ventina d’anni che sembran secoli.






Particolari da: Deposizione di Sansepolcro, Madonna in trono degli Uffizi, Deposizione di Volterra

1 commento:

  1. La mostra cerca invano di opporre il rude Rosso al frivolo Pontormo. Ma la tua spiegazione è più convincente.

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