GUERCINO / NICOLAS POUSSIN
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Guercino, I pastori d'Arcadia Barberini |
Va
attribuita al Guercino la paternità del motto Et In Arcadia Ego, iscritto sulla
base di un monumento funebre rivolto allo sguardo dell’osservatore nella tela I
pastori d’Arcadia, dipinta tra il 1618 e il 1622. Quadro che colpì molto Nicolas
Poussin, tanto che qualche anno dopo si cimentò anch’egli nello stesso soggetto
e riportò l’identica iscrizione. Nel 1638 il pittore francese dipinse un’altra
versione dei Pastori d’Arcadia, con la solita scritta. Da allora la sentenza
latina e i tre quadri sono diventati oggetto di un vero e proprio culto
esegetico, nel quale si sono sbizzarriti interpreti che hanno dato origine a
percorsi di lettura che annodano tutti i luoghi comuni dell’iconografia
esoterica. Evidentemente il semplice memento mori associato ad uno dei topoi
per eccellenza della cultura secentesca, quello dell’ambientazione arcadico-pastorale,
era troppo semplice per giustificare le tre tele che, invece, nasconderebbero
verità inenarrabili. O meglio, narrabili solo per gli iniziati capaci di
intendere. Fatto sta che a seguito dell’interpretazione dei Pastori d’Arcadia, gruppi di
illuminati hanno cominciato a scavare nelle campagne di Rennes-le-chateau alla
ricerca del corpo di Gesù Cristo…
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Poussin, I pastori d'Arcadia Chatsworth House |
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Poussin, I pastori d'Arcadia Louvre |
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