cinema

martedì 19 agosto 2014

ALLUCINAZIONE PERVERSA

JACOB'S LADDER 
ADRIAN LYNE - 1990


10 Or Giacobbe partì da Beer-Sceba e se ne andò verso Haran.11 Giunse in un certo luogo e vi passó la notte, perché il sole era già tramontato. Allora prese una delle pietre del luogo, la pose sotto la sua testa e in quel luogo si coricò.12 E sognò di vedere una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco, gli angeli di DIO salivano e scendevano su di essa.
Genesi, 28 (Diodati)

Uno tra i molti film sul Vietnam. O meglio, che prendono il Vietnam come spunto per espandersi in tutt’altre direzioni. Il registra inglese Adrian Lyne dopo i successi di Flashdance, 9 settimane e mezzo, Attrazione fatale, gira questo metafisico Jacob’s Ladder, ricco di citazioni e rimandi, inquietante e ben diretto, in particolare nella prima parte. 

La scena iniziale nel delta del Mekong è una delle migliori in ambito Vietnam-movies. È breve e divisa in tre parti: l’introduzione ambientale; il cameratismo allucinato; l’inferno. Niente di nuovo ma ciò che rimane è qualcosa che turba. C’è un senso di inesplicabilità in tutta la sequenza che immette all'istante il film su un sentiero lontano dal genere di guerra e che lo colloca nel mystery-drama. 

La scena successiva, con un brusco cambio di location crea ulteriore suspense. Lyne sfodera mestiere e sottigliezza intellettuale andando a ricreare le atmosfere di un film per certi aspetti geniale ma incompreso come L’Esorcista. Meno mestiere viene sfoderato dal  protagonista, Jacob Singer, un Tim Robbins piuttosto impacciato e poco adatto al ruolo.

Il plot si sviluppa seguendo linee che toccano l’horror,  il dramma psicologico e perfino il cinema di denuncia con qualche segno di stanchezza nella seconda parte ma con certi particolari di contorno degni di nota quali il party con musiche di Marvin Gaye, le stampe  dantesche di Doré, la lettura de Lo straniero di Camus, le citazioni di Meister Eckhart. 

C’è anche una base ‘teorica’ più ponderosa che prevede lo svolgimento della storia attraverso la dialettica tra coppie di opposti che includono sogno/realtà, vita/morte, inferno/paradiso. Da notare che al paradiso – artificiale –  conduce l’allucinogeno the Ladder assunto dai soldati in Vietnam, mentre al paradiso – dei credenti – conduce la scala di Giacobbe (Jacob’s Ladder del titolo originale).

L’angelo Louis allo sventurato Jacob, citando Meister Eckham: “L’unica cosa che brucia nell’inferno è quella parte di te che resta avvinghiata alla vita, i ricordi, i legami più cari. Vengono bruciati non per punirti ma per renderti libero. Se tu continuerai ad aggrapparti alla vita, vedrai i demoni dilaniarti. Se invece riuscirai a cogliere la verità, i demoni ti appariranno angeli e ti libereranno dalla materia”.




2 commenti:

  1. un film davvero bello, profondo e da rivedere con l'aiuto di strumenti come la psicoanalisi, probabilmente.

    RispondiElimina
  2. salve ismaele. leggendo il tuo commento ho pensato ai persuasori occulti..

    RispondiElimina