Molto
interessante la polemica intercorsa recentemente sul Corriere tra Ernesto Galli
della Loggia e Elisabetta Sgarbi a proposito di una certa pavidità mostrata dagli
editori francesi e italiani del romanzo Sottomissione di Michel Houellebecq. Secondo
l’opinionista del Corriere, Flammarion e Bompiani – e lo stesso Houellebecq –
hanno rivelato paura di apparire islamofobi nel non dichiarare apertamente,
connotandolo negativamente, il termine Islam nella presentazione del romanzo al
pubblico. Termine che, citando della Loggia
“è rigorosamente bandito sia dalla quarta di copertina dell’edizione
originale di Flammarion sia dalla bandella della traduzione italiana di Bompiani”. Ci sono state repliche e controrepliche da parte
degli interessati (Sgarbi e della Loggia, Corriere della Sera 13, 14, 15
marzo…).
Innanzi tutto
Bompiani ha avuto il merito di pubblicare quello che rimane, polemiche e
successo a parte, uno dei più importanti romanzi usciti negli ultimi anni. Penso
che a Galli della Loggia sia sfuggito questo. Si tratta di un’opera letteraria,
dalla struttura poetica molto complessa, che sviluppa una tesi che va oltre l’ambito
‘artistico’, come ogni opera degna di questo nome di solito fa. Un romanzo ben
scritto e di sostanza che riesce ad illuminare aspetti riguardanti la società
di cui è frutto.
Sottomissione
è un esercizio di stile. Un ottimo esercizio di stile, che si muove prima di
tutto all’interno del genere romanzo, all’interno, quindi, della letteratura. Poi
c’è dell’altro. Molto altro. Come altro c’è nel Candide, in Justine, in À
rebours. Molti critici hanno parlato di
Sottomissione come se fosse un saggio, mettendone in rilievo aspetti non
supportati da rigorosità scientifica e risultanti, di conseguenza,
approssimativi. Non è questa la lente
con cui dovrebbe essere letto e valutato Sottomissione. C’è da dire, però, che ogni lettore di un
testo ha tutta la libertà di interpretare il testo come vuole ma certe prese di
posizione appaiono pretestuose. Comunque, il fatto che un romanzo susciti
reazioni è una testimonianza della sua importanza.
Ecco, una visione interessante.
RispondiEliminaHo letto malissimo su questo libro. Ettore Fobo però mi ha suggerito di passare da te.
Ha fatto bene, devo dire.