cinema

sabato 22 gennaio 2011

AYN RAND

LA RIVOLTA DI ATLANTE
AYN RAND - 1957


La rivolta di Atlante è uno di quei romanzi che iniziano quando si giunge alla fine della lettura. Almeno nel mondo anglosassone e soprattutto negli Stati Uniti. La fama e il mito infatti si perpetuano in centinaia di gruppi di fans che proseguono le vicende dei caratteri principali, ma anche secondari, in giochi di ruolo, gruppi online e offline. Il successo del romanzone (più di 1000 pagine) di Ayn Rand può essere paragonato a fenomeni come Star Trek o, per citare un caso più recente, Lost.



Giungere all’ultima parola del libro è effettivamente impegnativo (letto in lingua originale nell’edizione Penguin 1999). Se la prima parte affascina, cattura e fa restare incollati alla pagina, nella seconda parte la tensione si allenta, non tanto per la suspence e la voglia di sapere come si scioglieranno i vari intrecci messi in campo(l’interesse resta alto) ma perché i caratteri si irrigidiscono, assumono una monodimensionalità bianco o nero, superuomo o squallida nullità, che non regge alla lunga distanza. Ma è nella terza parte che il romanzo naufraga e falliscono le velleità di realizzare un capolavoro letterario. Atlas involve in quello che è, un fumettone fantascientifico con aspirazioni filosofiche e politico-economiche.
Nell’ultima parte infatti i nostri eroi diventano una sorta di Fantastici Quattro e finiscono nella verde valle a coltivare il loro orticino, (Voltaire?) dopo aver sconvolto il mondo.


Restano però momenti che giustificano il successo del romanzo. L’ambientazione è quella da vigilia di caduta dell’Impero –americano in questo caso. New York come la Los Angeles del 2019, fa freddo, piove, smog e caligine rigano vetri e sporcano le strade mentre crollano ponti esplodono tunnel deragliano treni affondano navi. L’Apocalisse, insomma. Le élites politiche con i vari intrallazzi con le lobbies economiche sono arroccate nelle loro cittadelle mentre fuori i supereroi paladini della libertà danno la vita per affermare la forza dell’individuo al di fuori delle avidità di burocrati senza merito. Capitalisti anarco-individualisti, algide amazzoni disinibite, terroristi libertari che rubano allo stato per risarcire gli imprenditori proprio perché isolati e anticomunitari seminano il panico tra le nomenclature pubbliche, salvo poi seguire un leader e escludersi in una propria comunità ‘extra-mondo’.


La figura femminile che attraversa l’intero intreccio narrativo, Dagny Taggart, è una spregiudicata imprenditrice che ignora le forme della moralità dominante e propone uno stile di comportamento completamente libero dagli schematismi imposti dalla società. Con le azioni Dagny afferma la sua appartenenza di genere, non per questo la sua inferiorità rispetto al maschilismo dominante, anche grazie ad un comportamento affettivo e sessuale privo di convenzionalità. Siamo di fronte alla Greta Garbo di Ninotchka con la resistenza superumana di Lara Croft.


Gli spunti sarebbero moltissimi come i livelli di lettura. Ayn Rand si è impegnata a fondo per sistemare in forma di novel una visione del mondo, appesantendo la lettura. Se si fosse mantenuta sul livello di pura fiction, sfrondando di due terzi il romanzo, avrebbe realizzato un vero capolavoro di narrativa Sci-Fi. Ma il suo intento era un altro e quindi così lo accogliamo. Una definizione sintetica: illuminismo nitchiano positivista con culto dell’individualismo anticomunista il tutto avvolto in ambiente di futurismo espressionista art déco (vedi copertina, molto significativa).


Infine quello che è il vero motto del libro:


We seek the achievement of (individual, aggiungerei) happiness che forse a qualcuno ricorderà qualcosa…

2 commenti:

  1. Bella impresa. Complimenti.

    Da quello che so la Rand non aveva intenzione di scrivere un capolavoro letterario ma di diffondere le sue idee politiche ed economiche. Scrivendo un romanzo di fantascienza ha colto nel segno. Come dici tu Atlante ha avuto un enorme successo.

    RispondiElimina
  2. ciao saverio.
    ti ringrazio per il commento.

    stanno girando il film con la jolie protagonista. dopo la schifezza di the tourist il fatto non mi fa ben sperare ...

    RispondiElimina