cinema

venerdì 9 novembre 2012

LUTHER BLISSETT / WU MING

Q - 1999
ALTAI - 2009



Bisogna partire da Il nome della Rosa e dal palinsesto di romanzo storico come allegoria della contemporaneità. Ma le radici attingono linfa dalle avanguardie del Novecento, fino al situazionismo e al post-modernismo degli anni Ottanta. Q è il vero romanzo epocale/generazionale il quale, uscito nel 1999, riassume l’altercultura dell’intero decennio. Possiamo dire che Q è l’unico prodotto narrativo italiano ad essere global, pur muovendo da una visione del mondo che si sarebbe formata in parallelo con il movimento no-global che in quell’anno, a Seattle, acquisiva visibilità internazionale. Q, definito un historical thriller dalla stampa anglosassone è un manifesto comunista ed un gran bel graphic novel senza grafica. Q è un fumettone dal punto di vista concettuale e linguistico. Concettuale perché a parte i corsi universitari di semiotica e di storia moderna, la base culturale degli autori è quella dei comics; linguistico perché la struttura sintattica che caratterizza il romanzo è quella tipica del fumetto, dominata dall’asindeto. Esplicativo è l’incipit:

“Sulla prima pagina è scritto: nell’affresco sono una delle figure di sfondo.                                                                                    La grafia meticolosa, senza sbavature, minuta. Nomi, date, luoghi, riflessioni. Il taccuino degli ultimi giorni convulsi”.

Questa tecnica è la vera cifra del romanzo. Grazie all’uso di frasi minime, semplici, spesso nominali, il ritmo risulta incalzante e la materia trattata, potenzialmente complessa, ne risulta abbassata ad un livello di fruizione immediata, decisamente pop. Più elaborato è lo sviluppo dell’intreccio che non segue una linea cronologica ma i fatti vengono narrati, soprattutto nella prima parte, con uso di prolessi e analessi.

Il romanzo tiene, e bene, nelle prime due parti, con un culmine nelle vicende di Munster, anche se narrativamente la caratterizzazione fisica di colui che poi si confermerà essere l’alter ego del protagonista è forse un errore, che ne svela subito, all’entrata in scena, l’identità. Ma non importa, fino a Munster Q è perfetto. Nella terza parte il congegno si sfilaccia e le vicende alto-adriatiche, più vicine biograficamente agli autori, perdono attrattiva, facendo svanire il paragone con illustri modelli quali Eco, Salgari e Dumas. Comunque Q resta il migliore romanzo italiano degli ultimi venti anni. Stesso discorso non vale per Altai, il seguito di Q. Gert dal Pozzo diventa uno pseudo maomettano ritagliato sulla figura di Sean Connery e il plot, questa volta narrato secondo una rigorosa scansione cronologica, vira decisamente verso le atmosfere di Anne e Serge Golon e della loro Angelica la Marchesa degli Angeli. Anche linguisticamente, nonostante lo sforzo di  plurilinguismo, il risultato è debole e quelli che dovrebbero essere colpi di scena sono in realtà esiti prevedibili. Pur con questi limiti la lettura di Altai è piacevole e poco impegnativa. Puro intrattenimento, come un fumettone o un film di Angelica, appunto.
 
 

6 commenti:

  1. Bellissima riflessione! Q è una lettura che rifarò presto. Se penso che ho tentato di rileggere il Nome della Rosa e non mi è più piaciuto, sono certo che con Luther Blisset sarà diverso.
    Buon fine settimana

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  2. a me il nome della rosa è piaciuto molto, anche in seconda lettura. se tiene il tempo,fine settimana sugli olivi..
    un saluto

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  3. “Q resta il migliore romanzo italiano degli ultimi venti anni.” Ci ho riflettuto sopra e penso tu abbia ragione, Eustaki. Bella analisi.

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  4. ciao ettore, ma veramente non mi viene in mente nient'altro. e non saprei nemmeno quale autore citare. panorama avvilente quello della letteratura italiana di oggi...

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  5. L'ho iniziato almeno tre volte, ma poi mi fermo sempre ad un certo punto. Ma non sto dando un giudizio di valore, solo di mia mancata predisposizione evidentemente, predisposizione che vado cercando e ritentando e che prima o poi troverò (com'è stato del resto per un sacco di romanzi, poi da me apprezzatissimi ed amatissimi, ma che hanno richiesto svariati tentativi di lettura prima di riuscire ad entrarci dentro).
    La tua recensione mi invoglia a riprovarci. ;-)

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  6. salve biancaneve, affascinante il capitolo dei libri iniziati, interrotti, riiniziati, di nuovo interrotti...
    un saluto

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