Sono anni
che nelle mie classi affronto temi quali l’Islam, il Medio Oriente, il
terrorismo islamista, l’islamofobia, la questione israelo-palestinese. I fatti
di Parigi e la forte copertura mediatica ad essi dedicata hanno scosso molto i ragazzi, i quali hanno
manifestato l’esigenza di conoscenza. Il forte impatto iconico di alcuni
momenti della cronaca degli ultimi mesi, quali le decapitazioni dell’ISIS, il Nobel
per la pace a Malala, l’esecuzione sul marciapiede di Parigi, lo slogan virale
je suis Charlie, ha suscitato interesse e
voglia di approfondimento in alunni altre volte passivi e annoiati.
In questi
giorni ho affrontato l’argomento partendo dalla lettura ed analisi di un articolo
di Tahar Ben Jelloun, il quale, secondo me, già dal titolo, possiede una carica
dirompente in quanto rovescia l’idea corrente e fa degli islamici le prime
vittime della violenza jihadista. Infatti, subito alla lettura del titolo, si
sono alzate le mani per intervenire.
Ecco l’articolo
come è stato presentato in classe su grande schermo.
Nessun commento:
Posta un commento