cinema

martedì 21 aprile 2015

SUFJAN STEVENS

CARRIE & LOWELL - 2015



Come nella più classica tradizione lirica, è il dolore che ispira Sufjan Stevens. Dolore causato da una perdita, quella della madre. L’assenza suscita il ricordo, legato a momenti e luoghi precisi. Carrie&Lowell vive di questi momenti ma non solo.

Il fatto più naturale del mondo, la morte, resta in un angolo oscuro, remoto, indefinito, fino a quando non lo sperimentiamo direttamente. Allora il mistero acquisisce la forza della realtà effettuale e impone domande.

Stevens costruisce il suo ultimo album su queste domande che lo portano a confrontarsi con gli elementi della cultura e della spiritualità. Ecco che, oltre alla situazioni del passato, oggettivate nel paesaggio dell’Oregon, si fanno fitti i riferimenti alle Scritture e alla mitologia classica.

Questo materiale, che è sia concreto che intellettuale, viene assimilato e ricomposto da Sufjan Stevens in chiave esistenziale, in testi che hanno un’origine profondamente personale ma che l’autore, con delicata maestria, riesce a rendere universali.


Le liriche esprimono al meglio questo insieme di ispirazione, le musiche e il canto sono perfettamente funzionali alle intenzioni. Ne scaturisce un album che da subito si afferma come un classico della cultura popolare. Carrie&Lowell supera i confini della ‘musica rock’ e allo stesso tempo ne rimane all’interno. Si può dire che risulta essere tra le manifestazioni più rappresentative di un intero genere, tale da costituirne una delle sue forme canoniche.

Nessun commento:

Posta un commento