cinema

domenica 27 marzo 2011

ABAU EL KACEM CHEBBI

GUERRA LOTTA E RIVOLUZIONE




Mohamed Bouazizi, 17 dicembre 2010


Il Presidente Ben Alì visita Bouazizi


Il 17 dicembre, Mohamed Bouazizi, ventiseienne venditore ambulante di frutta e verdura, si dà fuoco davanti al palazzo del governatore della cittadina tunisina di Sidi Bouzid, per protestare contro la confisca delle sue merci da parte della polizia locale in quanto privo di autorizzazione. Incendio che provocherà la morte del giovane ma che innescherà la più grande rivoluzione all’interno del mondo arabo-islamico, le cui fiammate stanno rischiarando i cieli che vanno dalle Sirti al Mar Rosso al Golfo Persico.


Per celebrare la rivoluzione dei gelsomini diamo voce ad uno sconosciuto, per noi distratti ‘occidentali’, poeta tunisino che in patria è considerato eroe nazionale, bandiera della lotta per l’indipendenza dalla Francia, Abau El Kacem Chebbi, 1909-1934. Nel titolo un’eco del verso Hypocrite lecteur – mon samblable – mon frère! di Baudelaire ripreso proprio negli stessi anni anche da Eliot nel The Waste Land.




Mon semblable


Sei nato per essere libero come soffio di zefiro
libero come luce celeste in pieno giorno
per cantare come uccello ovunque tu vada
per declamare tutto quello che il Cielo ti ha ispirato
per abbandonarti tra le rose del mattino
per gioire della luce ovunque essa sia
per camminare a tuo piacere in mezzo ai prati
per cogliere fiori sui pendii fioriti
Dio ti ha così concepito caro figlio della vita
e la vita ti ha spinto nell’universo:
perché accetti le avvilenti catene?
Perché pieghi la schiena
di fronte ai tiranni che opprimono?
Perché soffocare la potenza del tuo grido
quando l’eco lo potrebbe rafforzare?
Perché chiudi gli occhi di fronte all’alba
quando il suo chiarore è così dolce?
Perché ti accontenti di vivere nell’oscurità?
dov’è il tuo canto, i tuoi entusiasmi?
non temerai la poesia del cielo?
non ti spaventerà la luce del pieno giorno?
Dai, alzati e incamminati verso il domani
la vita non si ferma ad aspettare chi s’attarda
non temere l’ignoto oltre la collina
non c’è altro che il giorno che avanza
e la fresca primavera col suo manto fiorito
nient’altro che profumo d’aprile
specchi d’acqua abbaglianti
e festosi colombi di prateria
nella gioia dei loro versi
al meriggiare sì dolce e bello
Al meriggiare, specchio di Cielo.


Traduzione dal francese di Eustaki

10 commenti:

  1. splendida poesia e bel post celebrativo di un personaggio che merita di passare alla storia. la rivoluzione tunisina è stata presa un po' sottogamba, anche per la "piccolezza" del paese, ma è stata coinvolgente e trainante per tutto quello che sta accadendo ora in Nord Africa e in Medio Oriente

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  2. Su queste "rivoluzioni colorate" ci sarebbe molto da dire,(non parliamo poi della Libia,che rivoluzione non è),ma è un'altra storia.
    Ciò non toglie che chi ha pagato in buona fede di persona deve sempre essere rispettato,così come i poeti che cantano la libertà.

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  3. ciao Roby, pensavo ti potessero interessare i titoli di film taroccati del post precedente e invece commenti la rivoluzione! non c è più religione!
    un saluto

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  4. @ johnny doe. il discorso è lungo e serio. personalmente sarei intervenuto al secondo giorno quando si capiva che gheddafi avrebbe riconquistato le città perdute e dei ribelli di bengasi avrebbe fatto polpette. in passato la nato è intervenuta in kossovo ad evitare un'altra bosnia, l'onu è intervenuto a timor est contro l'indonesia dopo che centinaia di cristiani erano stati massacrati. la comunità internazionale non è intervenuta in rwanda, non in darfur, per citare i casi più clamorosi, con le conseguenze che sappiamo. la guerra è sempre l'ultima ratio. la guerra è la politica con altri mezzi direbbe von clausewitz, non si deve mai lasciare seguire un disordine per fuggire una guerra, perchè una guerra non si fugge ma si differisce a vantaggio di altri per citare il sommo niccolò.
    i distinguo i se e i ma sono tanti ma in certi casi l'intervento contro un tiranno può essere fatto, anche le finalità di chi agisce nascondono sempre svariati interessi. ben vengano le cadute dei mubarak dei ben ali e dei gheddafi di turno

    il discorso è molto interessante, grazie johnny per il contributo

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  5. credevo non fosse lui, perché scritto in maniera diversa da come avevo imparato a conoscerlo io. Ho un bellissimo libro che se già non avessi, m'ha ancora maggiormente aperto gli occhi su civiltà troppo a lungo considerate arretrate! ;)

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  6. Sai,in teoria tutto sembrerebbe bello e buono,ma la pratica dimostra poi il contario.Il discorso sarebbe lungo,molto lungo,come entrambi diciamo,ma alcuni punti vanno chiariti.

    1- Chi decide dove e quando occorre intervenire e in base a quali motivi? Diritti umani,vuol dire tutto e nulla.
    Perchè si scelgono solo determinati casi e se ne ignorano altri?
    L'Onu non ha nessuna credibilità e utilità,imbottito di violatori di diritti umani.
    Quasi sempre l'intervento avviene dove c'è un interesse di bottega,il caso libico è eclatante e ipocrita.Si tratta solo di un colpo di stato preordinato da tempo e in base a motivi con i quali si potrebbe intervenire dappertutto.
    Paragonare Libia e Kossovo non è possibile,la differenza è abissale,lì le fosse comuni le abbiamo viste,qui no.Lì c'era una pulizia etnica,qui solo una lotta tra tribù che va avanti da sempre,come in gran parte dell'Africa,e continuerà ancora.
    Nel Darfur non intervengono,perchè non interessa a nessuno,lì non c'è nulla da rosicchiare.In Rwanda si son cionsumati genocidi inenarrabili,altro che Libia,ma pure qui il settimo cavalleria è restato al forte.

    2- questa storia dei diritti umani è solo ipocrisia e viene applicata ad orologeria e contro i più deboli e quando conviene.Poco tempo fa i Cinesi han fatto fuori un migliaio di Uiguri musulmani,ma hai sentito parlare di risoluzioni onu?

    3- Inoltre tutto questo,insieme ad altri aspetti economici-finanziari, prefigura un idea di governo mondiale stile orwelliano,una jattura per l'umanità.

    Insomma,tanto vale parlare di realpolitik e lasciar perdere il grimaldello ipocrita dei diritti umani,buono per qualsiasi uso.
    Mi dispiace,ma ormai queste sirene non m'incantano più.Che poi le lezioni vengano da gente che fino a dieci minuti fa praticava in casa propria la discriminazione razziale più odiosa su vasta scala,è ridicolo.
    Pur con tanti altri meriti che hanno avuto.

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  7. ...grazie anche a te del contributo sul nostro blog,ciao

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  8. @ milena, sempre molto attenta e informata.
    ma vedo una novità: petrolio muso? poi mi spiegherai

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  9. @ johnny doe, bel commento
    le cose che dici sono giuste ma resto dell'idea che l'intervento andava fatto e anche subito.

    a presto

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  10. è semplice, sto raccogliendo in un nuovo spazio i miei lavori, non avendo ancora avuto la possibilità di godere di un vero e proprio sito aziendale! Riporterà più che altro i miei schizzi e qualche pensiero, l'ho pensata come una sala da tè in cui chiacchierare di arte, poesia e musica ma in maniera più rilassata e poco impegnata… intorno sulle pareti ci sono i miei tratti e perciò… ci si diverte amabilmente! :) ***** Muso è comunque la mia firma sotto le illustrazioni che realizzo!

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