RADIOHEAD - 2000
Nell’ottobre
2000, dopo un lungo periodo di gestazione e dopo un’attesa spasmodica non solo
da parte di milioni di fan ma anche di tutto il contesto musicale e mediatico,
i Radiohead fanno uscire Kid A.
Nei tre anni
precedenti, in seguito alla pubblicazione di Ok Computer, i Radiohead erano
usciti dal mainstream del rock britannico per assurgere alla dimensione di cult
band di riferimento. Il Running for Demons world tour del 1997-1998 consolida
la fama dei cinque ragazzi di Oxford e fa di Thom Yorke una vera star. Ed è in
questo mileu artistico ed esistenziale che accade qualcosa di importante e
gravido di conseguenze. Yorke non regge alle pressioni che il nuovo ruolo
impone, i Radiohead non si adeguano a quello che stanno diventando. La crisi è
particolarmente profonda e fortunatamente viene affrontata nel migliore dei
modi: trovando l’antidoto nella musica e nella creazione artistica. Il gruppo
si immerge in un ascolto musicale ‘formativo’ e terapeutico nel proponimento di
superare l’osannato Ok Computer e uscire dal brand che Radiohead rischia di
diventare. In questo clima nasce la canzone, dal titolo emblematico How to
disappear completely and never be found. Il brano, che verrà poi ricomposto,
assume la funzione di polo attrattivo verso il quale si indirizzano le idee
compositive del gruppo che porteranno alla creazione del capolavoro, Kid A.
Il disco
presuppone un’idea di base, concettuale e psicologica: scomparire. Cancellarsi,
cancellare ciò che sta rappresentando Radiohead e reinventarsi spiazzando tutti
coloro che dopo tre anni sono lì ad aspettarli.
Sarebbe stato
facile per la band di Oxford incanalarsi in un sentiero discografico di rock
alternativo commerciale ma loro scelgono la strada più difficile, anche
motivati da caratteristiche caratteriali. Thom non vuole e non può essere una
rock star e i Radiohead rimangono un gruppo dallo spirito quasi amatoriale: un
gruppo di amici, un’ormai ventennale intesa inossidabile, uno stile di vita che
non è cambiato dai tempi della scuola. Tutto ciò è completamente fuori
dell’ordinario per un gruppo di tale peso, livello, influenza e giro d’affari.
I Radiohead possono permettersi di fare quello che vogliono in piena libertà,
ed in Kid A lo fanno.
Il background
del disco è complesso. Siamo di fronte ad una ‘brainmusic’ che assorbe
espressioni musicali principalmente colte che vanno dalla musica classica
novecentesca al progressive tra Sessanta e Settanta, dall’elettronica
sperimentale tedesca al jazz più intellettualistico, il tutto rielaborato da
una rock band. Percussioni e rullati, tastiere, organo, chitarre e basso,
fiati, elettronica e onde Martenot, perfino l’orchestra e su tutto il falsetto
di Thom che si disarticola in una vocalità che diventa emissione di
parole-suoni, quasi un mantra visionario e onirico.
Dieci
composizioni che spesso confluiscono una nell’altra a formare un affresco
sonoro che è un paesaggio equoreo multidimensionale in cui lasciarsi
sprofondare. Dopo Kid A la musica contemporanea non sarà più come prima.
Quello là, non
sono io
vado dove
voglio
attraverso le
pareti
cammino
sull’acqua del fiume
non sono qui
ciò che è non
sta accadendo
io non ci sono,
non ci sono
un battito di
ciglia
e non ci sarò
più
l’attimo è già
passato
sì, è passato
non sono qui
ciò che è non
sta accadendo
io non ci sono,
non ci sono
luci
stroboscopiche e diffusori fusi
fuochi
d’artificio ed uragani
non sono qui
ciò che è non
sta accadendo
io non ci sono,
non ci sono…
How to disappear completely
traduzione
di Eustaki
Senza dubbio il loro migliore lavoro insieme a Ok Computer! Fanno spesso da sottofondo alle mie creazioni... hai ragione non è stata più uguale la musica! Un abbraccio *****
RispondiEliminaciao milena, a presto
RispondiElimina