cinema

sabato 12 marzo 2011

RADIOHEAD

KID A
RADIOHEAD - 2000


 

Nell’ottobre 2000, dopo un lungo periodo di gestazione e dopo un’attesa spasmodica non solo da parte di milioni di fan ma anche di tutto il contesto musicale e mediatico, i Radiohead fanno uscire Kid A.
 
 
Nei tre anni precedenti, in seguito alla pubblicazione di Ok Computer, i Radiohead erano usciti dal mainstream del rock britannico per assurgere alla dimensione di cult band di riferimento. Il Running for Demons world tour del 1997-1998 consolida la fama dei cinque ragazzi di Oxford e fa di Thom Yorke una vera star. Ed è in questo mileu artistico ed esistenziale che accade qualcosa di importante e gravido di conseguenze. Yorke non regge alle pressioni che il nuovo ruolo impone, i Radiohead non si adeguano a quello che stanno diventando. La crisi è particolarmente profonda e fortunatamente viene affrontata nel migliore dei modi: trovando l’antidoto nella musica e nella creazione artistica. Il gruppo si immerge in un ascolto musicale ‘formativo’ e terapeutico nel proponimento di superare l’osannato Ok Computer e uscire dal brand che Radiohead rischia di diventare. In questo clima nasce la canzone, dal titolo emblematico How to disappear completely and never be found. Il brano, che verrà poi ricomposto, assume la funzione di polo attrattivo verso il quale si indirizzano le idee compositive del gruppo che porteranno alla creazione del capolavoro, Kid A.
 
 
Il disco presuppone un’idea di base, concettuale e psicologica: scomparire. Cancellarsi, cancellare ciò che sta rappresentando Radiohead e reinventarsi spiazzando tutti coloro che dopo tre anni sono lì ad aspettarli.
 
 
Sarebbe stato facile per la band di Oxford incanalarsi in un sentiero discografico di rock alternativo commerciale ma loro scelgono la strada più difficile, anche motivati da caratteristiche caratteriali. Thom non vuole e non può essere una rock star e i Radiohead rimangono un gruppo dallo spirito quasi amatoriale: un gruppo di amici, un’ormai ventennale intesa inossidabile, uno stile di vita che non è cambiato dai tempi della scuola. Tutto ciò è completamente fuori dell’ordinario per un gruppo di tale peso, livello, influenza e giro d’affari. I Radiohead possono permettersi di fare quello che vogliono in piena libertà, ed in Kid A lo fanno.
 
 
Il background del disco è complesso. Siamo di fronte ad una ‘brainmusic’ che assorbe espressioni musicali principalmente colte che vanno dalla musica classica novecentesca al progressive tra Sessanta e Settanta, dall’elettronica sperimentale tedesca al jazz più intellettualistico, il tutto rielaborato da una rock band. Percussioni e rullati, tastiere, organo, chitarre e basso, fiati, elettronica e onde Martenot, perfino l’orchestra e su tutto il falsetto di Thom che si disarticola in una vocalità che diventa emissione di parole-suoni, quasi un mantra visionario e onirico.
 
 
Dieci composizioni che spesso confluiscono una nell’altra a formare un affresco sonoro che è un paesaggio equoreo multidimensionale in cui lasciarsi sprofondare. Dopo Kid A la musica contemporanea non sarà più come prima.
 
 
Quello là, non sono io
vado dove voglio
attraverso le pareti
cammino sull’acqua del fiume
 
 
non sono qui
ciò che è non sta accadendo
io non ci sono, non ci sono
un battito di ciglia
e non ci sarò più
 
 
l’attimo è già passato
sì, è passato
 
 
non sono qui
ciò che è non sta accadendo
io non ci sono, non ci sono
 
 
luci stroboscopiche e diffusori fusi
fuochi d’artificio ed uragani
 
 
non sono qui
ciò che è non sta accadendo
io non ci sono, non ci sono…
 
 
How to disappear completely
traduzione di Eustaki

 

2 commenti:

  1. Senza dubbio il loro migliore lavoro insieme a Ok Computer! Fanno spesso da sottofondo alle mie creazioni... hai ragione non è stata più uguale la musica! Un abbraccio *****

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