cinema

giovedì 3 marzo 2011

LORENZO LOTTO

"Solo, senza fedel governo e molto inquieto nella mente"
MOSTRA ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

La mostra su Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale è l’occasione giusta per riavvicinare uno dei grandi protagonisti della pittura italiana del Cinquecento.

Formazione veneziana, animo inquieto, Lorenzo deve lasciare la Laguna perché per un outsider è difficile ottenere committenze ai tempi del giorgionismo e di Tiziano, come sarà costretto a fare Sebastiano, il quale approderà a Roma ed entrerà subito nel giro giusto. Il Lotto è invece costretto a seguire itinerari provinciali, che lo porteranno nel Trevigiano e nelle Marche. Un soggiorno a Roma gli conferma una certa insofferenza verso gli ambienti e i costumi in voga nel centro della cristianità e forse rafforzano in lui sentimenti di rinascimento spirituale, sensibili ai venti di Riforma che spirano dalla Magna. E, lasciata l’Italia centrale, è proprio verso nord che prosegue il suo pellegrinare, che lo porta a Bergamo, tappa fondamentale per la definizione dello stile del Lotto. In terra lombarda si compie la maturità artistica del ‘melanconico’ Lorenzo: il tonalismo veneto del suo apprendistato, irrobustito dalla lezione classica della pittura dell’Italia centrale, tra Firenze e Roma, si unisce al realismo lombardo, venato da influssi tedeschi. Questa complessità di suggestioni fanno del veneziano Lotto una figura anomala, specie nel contesto della pittura veneta. Una commissione religiosa ottenuta finalmente in patria verrà infatti fortemente criticata e porterà il pittore nuovamente in provincia, nelle Marche, dove concluderà il suo tormentato percorso artistico e spirituale con opere intense e sofferte.


Ho da sempre frequentato la pittura di Lorenzo Lotto, il cui riferimento italiano fu la mostra di Bergamo del 1998 con il relativo catalogo Skira. Ora, dal due marzo fino al 12 giugno, è aperta questa imperdibile ed esaustiva esposizione al Quirinale, con una serie di approfondimenti a latere che permetteranno di penetrare nell’opera del pittore veneziano, per una definitiva consacrazione della sua eccelsa arte.
Ecco un brevissimo percorso lungo la traiettoria pittorica lottesca, secondo una scelta legata a vicende molto personali.

Il vescovo de’ Rossi, visto a Napoli nel corso di una incursione  rapidissima all’ombra dello sterminator Vesevo della quale incursione Lotto non era l’obiettivo principale…E’ anche la riproduzione che apre il consultatissimo e quindi consumato, Classico dell’Arte Rizzoli.



La Pietà di Recanati è legata ad un viaggio in terra marchigiana: i Torricini, Tiziano ad Ancona, luoghi leopardiani con colonna sonora Don Giovanni di Battisti sulla R4 rossa.


San Gerolamo, visto a Parigi, la cui copia di mano emozionata e amatoriale era appesa alla parete di camera, la mitica ‘camera picta’ blu Klein.



Il ritratto di gentiluomo, visto nelle varie visite all’Accademia, può fare da pendant alla Melancolia dureriana.



Messer Marsilio e la sua sposa del Prado, visto alla mostra di Bergamo, celebrazione dell’amore e del ‘giogo’ coniugale.



Sogno di fanciulla Kress, be’, che dire, si sprofonda nell’allegoria, nel mito, nell’onirismo. È un incanto, una meraviglia.

7 commenti:

  1. Eustaki in gran forma, bel post, mi hai messo voglia di andare a vedere la mostra. ho visto nel blog un altro post su tiziano. sei un appassionato di pittura veneta a quanto sembra.

    a presto

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  2. @ saverio,
    la mostra è da vedere. mi fa piacere che tu segua con interesse e attenzione il blog e comunque sono appassionato di arte in genere. e ovvio anche di pittura veneziana

    ti aspetto negli orti

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  3. @ brazzz,
    grazie
    ho visto che qualche giorno fa hai subito risposto al quesito lasciato sul blog del nostro comune amico roby. ti dico sinceramente che mi aspettavo la risposta giusta da parte tua

    stay underground (with nico)

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  4. hai ragione incanto e meraviglia sono i termini corretti! ;)

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  5. @ milena, vedo novità. mi ero abituato all'altra immagine. un saluto affettuoso

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  6. :) sì effettivamente il viola, anche se mi dona, m'aveva annoiata: uso una mia illustrazione! ;)

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