DIALOGO - 2003
Un’azione di guerra è sempre
riconducibile al sistema
dell’ordaliaè vendetta, rappresaglia
una guerra non è mai giustizia
con quanto è seguito al vile attacco
adesso
ad una certa distanza dal disastro
credo di essermi fatto un’opinione
ma nel pieno delle crisi
c’è spesso da aspettarsi decisioni irragionevoli
e una crisi necessita risposte, azioni immediate
o il consenso unanime vacilla
inevitabile il rischio di uno sbaglio
E’ vero
proprio così vanno le cosema in questo caso
i miei dubbi, le mie riflessioni
non erano solo inerenti ai fatti
cercavo di farmi un’opinione
e chi ha un’opinione
può anche giudicare
penso che a livelli tali
non si possa rischiare l’irragionevolezza
ci sono vite in gioco
il rispetto della vita
è inviolabile diritto
La sua tesi è banale
e fin troppo facilmente
confutabilebasta pensare a quello che è successo
alle migliaia di vittime
alla barbarie più assoluta
Anche questo che dici è pura
verità
altro il mio ragionamentoproprio perché io ragiono
non posso, non devo cedere alla faida
il nostro benessere la nostra tolleranza
anche perché nate dallo sfruttamento
è inevitabile che corrano il rischio
di subire catastrofi inumane
dobbiamo fare il possibile per impedirle
ma non se colpiti
generare altre catastrofi
aggiungere a disastri altri disastri
se possibile maggiori
Mi spiace
non la seguoi suoi sono gli sterili discorsi
di chi si pone per principio
contro l’unica inevitabile
forma di giustizia
non possiamo lasciar fare
restare esposti a minacce di tal sorta
una punizione
un deterrente che scoraggi
una reazione in nome delle vittime,
dei loro famigliari, della nazione,
dei valori umani universali
Ti capisco
ma sbagli quando parlidi sterili discorsi, di principi
ti ho già detto che solo adesso
sono riuscito a farmi un’opinione
dopo aver sposato tesi opposte
il mio non è pacifismo per partito preso
anch’io ho paura degli integralismi
a Vienna, dopo la rivoluzione, il terrore, Napoleone
i potenti tutti si mostrarono
lungimiranti
col loro atteggiamento
tollerante nei confronti della Franciala quale non provò nessun risentimento contro i vincitori
quasi che i regnanti più reazionari
tenessero presenti principi illuminati
e ciò ti basti
ma non ho alcun intento di convincerti.
Testo tratto da Dialoghi, eustaki, 2003
questo post è dedicato a biancaneve
complimenti eustaki, bello profondo e di sostanza.
RispondiEliminanon ricordavo di questa tua vena scrittoria :)
Grazie per la dedica, innanzitutto :-)
RispondiEliminaLa dialettica è un esercizio sempre molto utile, concilia posizioni altrimenti irremovibili, evidenzia contraddizioni, stimola l'arte sottile del ragionamento e così facendo, talvolta, senza voler imporre punti di vista, illumina e chiarisce dubbi e perplessità.
Ovviamente sono d'accordo con l'interlocutore che esprime il suo giudizio non per partito preso, ma solo dopo aver fatto uso della ragione.
In questo, il riferimento finale a principi illuminati, mi appare più che mai pertinente.
Forse, quello che è giusto chiedersi, nel momento in cui si tratta di decidere di un'azione di guerra, non è quanto ci si potrebbe guadagnare, ma quanto ci si potrebbe perdere.
E le guerre comportano sempre perdite gravissime ;-)
P.S.:
RispondiEliminaovviamente, ben scritto e ricco di considerazioni profonde. :-)
@ bianca e roby, grazie ragazzi
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