FOURTH SHOT - 1979
L’ascolto di Say you will,
dall’ultimo album di Nitin Sawhney, ha innescato una miccia. Il suono del sarod
nell’incipit del brano, prima del cantato, mi ha riportato, istantaneamente, ad
un preciso momento, sepolto tra gli anni.
Musica della memoria. Giornate
fredde di quando il freddo non si sentiva. Music for films, copertina ruvida, pesante,
musica a creare ambienti. E l’ambiente era la camera picta blu Klein, aperta al
bosco, oltre il canale. Tappezzeria sonora che anticipava le chill room e tra
le modulazioni minimali un pizzicato di corda sovraesposto. Ed erano scosse
lungo la schiena. On the same hill è il lampo che illumina, la fiamma che
riscalda.
Sono passati molti anni,
una trentina, ma l’istante di quell’ascolto lontano, in amichevole compagnia, è
tornato all’avvio di Say you will. Non c’è un diretto legame tra Sawhney e
Brian Eno ma l’aura dei due brani è la stessa, almeno per il mio inconscio se
piacevoli ricordi, anzi, tutta una stagione, addormentati in un angolo della
memoria, sono tornati a destarsi.
Ma i ricordi sono mercurio
vivo e zampillano in ogni direzione. Say you will risveglia On the same hill, l’esatto
momento di un suo ascolto, quell’ambiente che rimanda subito ad un altro
ambiente, il My Clubbino. Un buio pomeriggio invernale, sul piatto Mix-up dei Cabaret Voltaire. Fuori la
pioggia, la musica a riempire il nostro rifugio con i cupi rumori della civiltà
industriale, il suono continuo, lacerante come lama che s’infila nel tessuto
emozionale. Fourth shot, giornate di sex (più immaginato che fatto), drugs
(viste consumare dagli altri) e rock’n’roll (questo sì, consumato ad overdosi),
giornate che andavano a formare un’esistenza.
Appare Mnemosine,
richiamata da qualche nota di sarod.
Say you will. Take the fall
Lose your pride. Lose it all
Walk away. Let it go
Smile again. Let it show
Say you will
Time will pass you by
Last days of Meaning, 2011
Nitin Sawhney |
anzitutto un saluto caro eustaki, e quest'album devo proprio sentirlo :)
RispondiEliminaSvelato l'arcano. music for films. hai scelto la canzone più "melodica" del disco.
RispondiEliminaNel 1983 visto Eno in concerto alla festa nazionale dell'unià di Reggio Emilia, non vorrei sbagliarmi, sono passati molti anni. ho un bel ricordo della serata, anche se molto vago. (non vorrei dire ma chissà sotto quali effetti...)
A dire il vero il tuo post mi sta facendo tornare indietro
Ti saluto
@ roby, foto nuova vedo.
RispondiEliminasei riuscito a trovare margin call?
aspetto la rece sul tuo blog
@ saverio. la risposta al tuo commento merita concentrazione.
RispondiEliminasettembre 1983 si parte per andare a reggio emilia, c'è brian eno (ino).
macchina presa al padre di uno della banda, a parma, innesto autosole, cambio di programma, si va verso milano. niente eno (ino).
dopo piacenza tamponamento, a casalpusterlengo un meccanico in qualche modo ci sistema il cofano. si prosegue, direzione viale umbria, al plastic. tutto molto eno (non ino).
insomma avremmo anche potuto esserci incrociati a quel festival de l'unità (come si diceva allora, oggi non lo so). un incrocio mancato nel 1983, ci incrociamo nel 2011 in rete.
della serie nulla avviene per caso
Divertente, molto divertente.
RispondiEliminatutto molto eno-logico o eno-illogico?
un salutone