“Questo
film è un documentario. I fatti sono storicamente avvenuti ed i personaggi sono
realmente esistiti”. Ma basta la presenza di una telecamera a rendere meno
reale la realtà e qualsiasi documento storico, essendo opera dell’uomo, reca
una visione soggettiva di quanto documenta.
Le opere
di Prosperi – Jacopetti sono film. Documento, Storia, Realtà, Verità sono
categorie che possono alimentare dibattiti da cineforum. Le opere di Prosperi –
Jacopetti sono film, ed hanno al centro la relazione autore-spettatore. E questo
rapporto mira soprattutto a spiazzare sia il singolo spettatore che potenziali
gruppi di spettatori socialmente costituiti.
Quando,
per esempio, si afferma che lo schiavista Jean Lafitte faceva soldi
mercificando i neri e al contempo sovvenzionava Marx, si vuole colpire un ben definito obiettivo socio-politico.
Così come, in altri momenti del film, si vogliono colpire ulteriori gruppi
organizzati quali i neri pro-sistema, i neri anti-sistema, i progressisti
bianchi, gli evangelici, i cattolici…
Addio
Zio Tom, come gli altri Mondo film, è un canale comunicativo aperto che lo
spettatore può subire oppure rifiutare interrompendo la visione. Perché questo
è il cuore della poetica di Prosperi e Jacopetti, stabilire un contatto,
sgradevole nei contenuti ma accattivanti nella forma, con chi guarda.
I due
“giornalisti d’inchiesta italiani cattolici apostolici romani schiavi del
fascino del peccato” come vengono definiti nel film, vogliono sorprendere e
bastonare tutti. Atteggiamento lucidamente sadico il cui risultato cinematografico
è speculare a quello di certi film di
Pasolini. Ma l’immagine riflessa dallo specchio è un’immagine capovolta,
opposta. Difatti Prosperi e Jacopetti non denunciano, non impongono tesi,
piuttosto documentano e giocano. O meglio si prendono gioco. Sfrenata azione
ludica che non risparmia nessuno e che si sostanzia in un evidente amore per il
cinema.
Addio
Zio Tom è politicamente scorrettissimo, violento, irriverente, iconoclasta
nichilista e, unico difetto, un po’ troppo lungo, ma contiene tante belle idee
che lo rendono, ancora oggi, stupefacente.
sono d'accordo con quello che scrivi, questo (http://markx7.blogspot.it/2012/01/addio-zio-tom-gualtiero-jacopetti-e.html) avevo scritto io
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