FEDERICO GARCIA LORCA - 1936
L'estasi di Santa Teresa del Bernini, metà Seicento
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Non
destinati alla pubblicazione, gli 11 Sonetti
dell’amore oscuro sono un intimo colloquio del poeta con se stesso. Seppure
è presente la seconda persona, il tu a cui si rivolge il poeta-amante, i
sonetti sono come propaggini di un diario personalissimo, per mezzo dei quali
si manifesta sulla pagina e allo sguardo dell’autore, una passione segreta. Sono proprio questi i due termini-chiave della
breve ‘ghirlanda’(«Esa guirnalda»).
Passione perché ogni verso gronda
appunto passione, fisica e immateriale, esplicitata nelle coppie metaforiche «cielo
y mundo», «carne y cielo» eccetera; segreta
perché l’amore che i versi celebrano è intimo, «oscuro».
Viscerale grumo di sensi, il poeta
utilizza la forma lirica chiusa della tradizione occidentale, il sonetto, per
trasporre la materia informe e sanguinante di lacrime, sudore e fiato in campo
letterario, come fortemente letteraria è l’aura che emana dalla lettura degli
11 sonetti. Questi versi risuonano di classicismo screziato da una vena
manierista e barocca che trae origine dagli elisabettiani e dal siglo de oro, da
Shakespeare e da Góngora.
Ma la
cifra più originale e assolutamente sostanziale della raccolta risiede nel
misticismo. Santa Teresa d’Avila, San Juan de la Cruz affiorano nei sonetti e
danno all’«amore oscuro» una chiave di lettura che
trascende il semplice fatto biografico di un rapporto da tenere nascosto per approdare
ai campi della spiritualità, resa attraverso la semplice forza della parola. In
tal senso i sonetti sono costruiti attorno ad una serie di sostantivi-feticcio
che si ripetono, quali luce, notte, voce, sangue, carne, ferita, bocca, petto
cuore, sogno.
Per
quanto attiene ai verbi, ricorrono quelli della tradizionale lirica amorosa:
gemere, amare, piangere, vedere, perdere, morire, dormire e vegliare. Molto frequente,
stilisticamente, l’uso dell’antitesi e della sinestesia ma nel complesso Lorca
cerca di ridurre al minimo gli strumenti linguistico-espressivi per dominare
meglio l’incandescente materia trattata, con risultati di sfavillante poesia.
scrivi raramente, ma quando pubblichi sono sempre post molto belli..ciao carissimo amico
RispondiEliminaciao carissimo, sì, ho rallentato i ritmi ma sono sempre pronto a scrivere quando penso che ne valga la pena.
RispondiEliminaun sincero saluto