Dicembre,
mese di resoconti e classifiche. A parte i best, parliamo prima dei worst. Nel senso
non dei peggiori in quanto schifezze ma in quanto delusioni, sopravvalutazioni,
incaponimenti collettivi.
COUNT DOWN
8. AM – Arctic Monkeys
Schitarrate retrò, pulsazioni
hi-fi, voce sovraesposta, con falsetti uh uh in controcanto. Cosa non si fa per
uscire da un cliché.
7. The Next Day – David Bowie
Album inutile, come da
troppo tempo sono le uscite del Duca. Un muro rock indistinto dove anche la
voce ripete senza convinzione formule già intese.
6. MBV – My Bloody Valentine
La monotonia assoluta. Se la
lunga assenza ha prodotto un pastone simile meglio restare in silenzio.
5. Modern
Vampires In The City – Vampires Weekend
Melodie carine e zuccherose.
Leggerini leggerini, si fanno ascoltare senza troppo impegno ma da qui ad
essere tra i best dell’anno per molte testate.. .e comunque tre passi indietro
rispetto a Contra.
4. Yeezus – Kanye West
Il megalomane KW sbrodola su
di sé e per comporre una canzone come si deve ha bisogno di Justin Vernon.
3.
The Electric Lady – Jenelle Monáe
Dopo il bel disco precedente
ci si attendeva il capolavoro. Lei ce la mette tutta (anche troppo) e deve affidarsi
a numerosi feat.s di lusso. Delusione
2. Random
Access Memories – Daft Punk
I francesi dal ‘Mida’s Touch’
come titola il Guardian, fanno una ruffianissima copia della un tempo
ostracizzata disco e tutti gridano al capolavoro. Da non crederci.
1. Reflektor – Arcade Fire
I canadesi ‘that dare to be
great’ come afferma Pitchfork, fanno una ruffianissima copia
del Bowie berlinese e del Byrne Talking Heads e
tutti ci cascano. Roba da
matti. Bufala dell’anno.
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