cinema

domenica 13 aprile 2014

JIM THOMPSON / JAMES FOLEY

AFTER DARK, MY SWEET - 1955
PIU' TARDI AL BUIO - 1990



Gli stilemi dell’hard boiled ci sono tutti: racconto in prima persona da parte del protagonista che si rivolge ad un non meglio specificato gruppo di ascoltatori; la presenza di una femme fatale che innesca il plot; l’impresa criminale da compiere con i rallentamenti delle complicazioni e le accelerazioni delle incoscienti improvvisazioni; scazzottate e morti violente; momento erotico-sentimentale come tregua prima del concitato svolgersi degli eventi nel finale. Questo è il canovaccio del romanzo dello specialista Jim Thompson che James Foley segue alla lettera.  Ma è nell’atmosfera che il regista tradisce lo scrittore.

After Dark, My Sweet è un notevole romanzo, con gli spigoli vivi e la disperazione propria di Thompson, a cui piace fare descrizioni sommarie di personaggi, ambienti e fatti. La materia trattata resta grezza e ciò rende ambigue le situazioni. Il protagonista-narratore, magistralmente presentato nel romanzo attraverso la scheda personale compilata nell’istituto da cui è fuggito, pur essendo il tradizionale beautiful loser, nello svolgersi della storia  si mette progressivamente a fuoco. Ma la messa a fuoco aumenta le sfaccettature e quindi, paradossalmente, questo rende Kid Collins sempre più ambiguo e inafferrabile.

James Foley lucida il materiale sporco di Thompson e lo fa grazie al direttore della fotografia, Mark Plummer, il quale aumenta la saturazione della luce, come si trattasse di un videoclip anni novanta. Non a caso Plummer, proprio nello stesso periodo del film, stava lavorando con Madonna. L’effetto è uno studiatissimo ‘trasandato da copertina’ che vale sia per i luoghi che per i personaggi,  in maniera eccessiva per Kid Collins. L’ambiguità non si crea lasciando il giardino incolto e la piscina piena di foglie marce o facendo indossare t-shirt sporche e sudate.


Il destino è segnato, Kid lo sa, ma se nel libro il bel finale è costruito passo passo da un consapevole protagonista, nel film l’atto decisivo è lasciato al caso, producendo uno scarto non in linea con lo spirito del romanzo. Sicuramente vince il testo ma va riconosciuto che Foley ha meditato a lungo su come trasporre in film il romanzo e pur con qualche limite il risultato è apprezzabile.


3 commenti:

  1. ciao amico carissimo..volevo dirti che a giorni uscirà il nuovo romanzo di Chiara Arrighetti..dopo Un'oncia di rosso cinabro, in libreria arriverà IN OBLIQUO NELLA NOTTE, romanzo storico, noir, ambientato nelle tere trentine attorino al 1510 circa...

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  2. ciao roberto, ho letto con piacere l'oncia e leggerò anche il prossimo. saluti

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  3. ho un "filino" abbandonato il blog..tu per caso sei su facebook?.io ci sono come Roberto brasini..

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