PIU' TARDI AL BUIO - 1990
Gli stilemi
dell’hard boiled ci sono tutti: racconto in prima persona da parte del
protagonista che si rivolge ad un non meglio specificato gruppo di ascoltatori;
la presenza di una femme fatale che innesca il plot; l’impresa criminale da
compiere con i rallentamenti delle complicazioni e le accelerazioni delle
incoscienti improvvisazioni; scazzottate e morti violente; momento
erotico-sentimentale come tregua prima del concitato svolgersi degli eventi nel
finale. Questo è il canovaccio del romanzo dello specialista Jim Thompson che
James Foley segue alla lettera. Ma è
nell’atmosfera che il regista tradisce lo scrittore.
After Dark,
My Sweet è un notevole romanzo, con gli spigoli vivi e la disperazione propria
di Thompson, a cui piace fare descrizioni sommarie di personaggi, ambienti e
fatti. La materia trattata resta grezza e ciò rende ambigue le situazioni. Il protagonista-narratore,
magistralmente presentato nel romanzo attraverso la scheda personale compilata
nell’istituto da cui è fuggito, pur essendo il tradizionale beautiful loser,
nello svolgersi della storia si mette
progressivamente a fuoco. Ma la messa a fuoco aumenta le sfaccettature e
quindi, paradossalmente, questo rende Kid Collins sempre più ambiguo e
inafferrabile.
James Foley
lucida il materiale sporco di Thompson e lo fa grazie al direttore della
fotografia, Mark Plummer, il quale aumenta la saturazione della luce, come si
trattasse di un videoclip anni novanta. Non a caso Plummer, proprio nello
stesso periodo del film, stava lavorando con Madonna. L’effetto è uno
studiatissimo ‘trasandato da copertina’ che vale sia per i luoghi che per i
personaggi, in maniera eccessiva per Kid
Collins. L’ambiguità non si crea lasciando il giardino incolto e la piscina piena
di foglie marce o facendo indossare t-shirt sporche e sudate.
Il destino
è segnato, Kid lo sa, ma se nel libro il bel finale è costruito passo passo da
un consapevole protagonista, nel film l’atto decisivo è lasciato al caso,
producendo uno scarto non in linea con lo spirito del romanzo. Sicuramente
vince il testo ma va riconosciuto che Foley ha meditato a lungo su come trasporre
in film il romanzo e pur con qualche limite il risultato è apprezzabile.
ciao amico carissimo..volevo dirti che a giorni uscirà il nuovo romanzo di Chiara Arrighetti..dopo Un'oncia di rosso cinabro, in libreria arriverà IN OBLIQUO NELLA NOTTE, romanzo storico, noir, ambientato nelle tere trentine attorino al 1510 circa...
RispondiEliminaciao roberto, ho letto con piacere l'oncia e leggerò anche il prossimo. saluti
RispondiEliminaho un "filino" abbandonato il blog..tu per caso sei su facebook?.io ci sono come Roberto brasini..
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