GUIDO MORSELLI - 1975
Il libro è
un oggetto che non si dematerializzerà. Ciò significa che l’ ebook si
diffonderà ma non potrà sostituire il testo fatto di carta e inchiostro. Anche perché
un libro non è solo ciò che vi si legge ‘dentro’ ma qualcosa che ha un peso,
occupa uno spazio, ha consistenza fisica e toccarlo, sfogliarlo, tenerlo tra le
mani e guardarlo sono tutti gesti che hanno potere evocativo ed estendono il suo
contenuto letterario.
Per certi libri
questo valore aggiunto è particolarmente significativo. È il caso di
Divertimento 1889. Intanto è un romanzo di Guido Morselli, autore amato oltre che
per la sue ineccepibili capacità di narratore anche per l’aura che emana la sua
vicenda biografica. Morselli è uno dei rari beautiful losers della letteratura
italiana. Morto suicida dopo il solito rifiuto di pubblicazione, i suoi romanzi
sono stati pubblicati solo dopo la sua morte. Ma il libro, inteso come oggetto,
ha per me un altro valore. Era nella libreria fin dalla sua uscita, nel 1975, con
la riproduzione da ‘signorina Felicita’ sulla copertina azzurrina. Il libro mi ha
seguito nei vari andirivieni abitativi fino alla sua scomparsa. Niente, perse le
sue tracce da una ventina d’anni. Ultimamente mi è tornato in mente e l’ho ricomprato,
la veste grafica è cambiata, però il piacere di esserne tornato in possesso è
stato grande, anche se resta il rimpianto per quella prima edizione. Ma libro-oggetto
a parte, le pagine contengono una storia…
Il romanzo
ricrea l’atmosfera di fine Ottocento, l’ambiente socio-politico e culturale
utilizzando gli stilemi e la struttura dell’operetta galante. Tradimenti,
equivoci, travestimenti, colpi di scena. I personaggi sono il re Umberto I e il
suo entourage burocratico-cortigianesco, fatto di caratteri che rappresentano
l’Italia unita (un toscano, un bolognese, un piemontese, un calabrese, la
veneta) con i tipici addentellati morselliani mitteleuropei. La vicenda si
svolge infatti in Svizzera tra le amenità del tourisme nascente. Le trovate dell’intreccio si susseguono a ritmo
incalzante con intelligenti risvolti psicologici e di erotismo mai troppo
sottolineati. Morselli non solo ha un gusto sopraffino ma mantiene anche piena
padronanza della materia che tratta e soprattutto ha straordinarie capacità
nell’uso della lingua. La lingua in questo Divertimento è duttile, si adegua
perfettamente alle situazioni e ai personaggi con mimetismo mai pedante. Tutto
resta lieve e gli inserimenti in tedesco, in francese o nei vari dialetti
italici non sono mai caricati ma vengono utilizzati come svolazzi connotanti.
Niente da dire, Divertimento 1889 è un gran bel divertimento ed un’ulteriore
prova del supremo talento incompreso di Guido Morselli.
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