cinema

martedì 11 ottobre 2011

GUIDO MORSELLI

DIVERTIMENTO 1889
GUIDO MORSELLI - 1975



Il libro è un oggetto che non si dematerializzerà. Ciò significa che l’ ebook si diffonderà ma non potrà sostituire il testo fatto di carta e inchiostro. Anche perché un libro non è solo ciò che vi si legge ‘dentro’ ma qualcosa che ha un peso, occupa uno spazio, ha consistenza fisica e toccarlo, sfogliarlo, tenerlo tra le mani e guardarlo sono tutti gesti che hanno potere evocativo ed estendono il suo contenuto letterario.

Per certi libri questo valore aggiunto è particolarmente significativo. È il caso di Divertimento 1889. Intanto è un romanzo di Guido Morselli, autore amato oltre che per la sue ineccepibili capacità di narratore anche per l’aura che emana la sua vicenda biografica. Morselli è uno dei rari beautiful losers della letteratura italiana. Morto suicida dopo il solito rifiuto di pubblicazione, i suoi romanzi sono stati pubblicati solo dopo la sua morte. Ma il libro, inteso come oggetto, ha per me un altro valore. Era nella libreria fin dalla sua uscita, nel 1975, con la riproduzione da ‘signorina Felicita’ sulla copertina azzurrina. Il libro mi ha seguito nei vari andirivieni abitativi fino alla sua scomparsa. Niente, perse le sue tracce da una ventina d’anni. Ultimamente mi è tornato in mente e l’ho ricomprato, la veste grafica è cambiata, però il piacere di esserne tornato in possesso è stato grande, anche se resta il rimpianto per quella prima edizione. Ma libro-oggetto a parte, le pagine contengono una storia…

Il romanzo ricrea l’atmosfera di fine Ottocento, l’ambiente socio-politico e culturale utilizzando gli stilemi e la struttura dell’operetta galante. Tradimenti, equivoci, travestimenti, colpi di scena. I personaggi sono il re Umberto I e il suo entourage burocratico-cortigianesco, fatto di caratteri che rappresentano l’Italia unita (un toscano, un bolognese, un piemontese, un calabrese, la veneta) con i tipici addentellati morselliani mitteleuropei. La vicenda si svolge infatti in Svizzera tra le amenità del tourisme nascente. Le trovate dell’intreccio si susseguono a ritmo incalzante con intelligenti risvolti psicologici e di erotismo mai troppo sottolineati. Morselli non solo ha un gusto sopraffino ma mantiene anche piena padronanza della materia che tratta e soprattutto ha straordinarie capacità nell’uso della lingua. La lingua in questo Divertimento è duttile, si adegua perfettamente alle situazioni e ai personaggi con mimetismo mai pedante. Tutto resta lieve e gli inserimenti in tedesco, in francese o nei vari dialetti italici non sono mai caricati ma vengono utilizzati come svolazzi connotanti. Niente da dire, Divertimento 1889 è un gran bel divertimento ed un’ulteriore prova del supremo talento incompreso di Guido Morselli.


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