Hitchens con il VicePresidente Sandinista del Nicaragua |
È solo
un caso che proprio in questi giorni si sovrappongano certe letture o meglio,
che in certe letture s’incrocino certe tematiche.
God
is not great non è un testo polemico, la polemica contro di esso e contro
Christopher Hitchens è stata alimentata da determinati lettori, magari senza aver neppure
letto il libro.
In
realtà, oltre a dire cose su Dio e sulla religione indiscutibili per qualsiasi
persona dotata di un minimo di libertà intellettuale, lo scrittore inglese ci
affascina con i suoi ricordi d’infanzia, con gli aneddoti e le testimonianze
raccolte in una vita piena di incontri ed esperienze. Hitchens è innanzi tutto
un comunicatore efficace e un appassionato di letteratura; resta viva in lui la
qualità dell’insegnante che sa trasmettere ai suoi allievi la curiosità scevra
da pregiudizi. E questo è evidente anche in God is not great, nel quale lo
scrittore è critico non tanto nei confronti di Dio ma verso le ragioni dei
credenti di tutte le religioni, e Hitchens afferma “the mildest criticism of religion is also the most radical and the most
devastating one. Religion is man-made”.
Hitchens s’incrocia, molto singolarmente vista la distanza tra i due autori, con la Nuova Enciclopedia di Alberto Savinio, libro che da qualche mese staziona sul comodino. Il geniale artista ha voluto compilarsi un suo proprio dizionario declinando voci, in ordine alfabetico, che compongono un universo intimo che potrebbe essere l’archetipo di un contemporaneo blog. Il testo/ipertesto può essere consultato a caso e questo è stato il primo approccio ovvero leggerlo/rileggerlo alfabeticamente voce dopo voce, come sta avvenendo attualmente. Il piacere è sempre ‘inenarrabile come bere un flûte di Les Mesnil’ come direbbe divertito ed estasiato l’amico Roberto.
Ogni voce dell’enciclopedia è una sorpresa ma anche una conferma: Savinio ci sorprende sempre e sempre conferma il piacere di condividere la sua straordinaria intelligenza (dal latino intelligentem, participio presente di intelligere, che ha discernimento e facoltà di ben intendere e giudicare).
Si
giunge, per esempio, alla voce NIETZSCHE, in cui si affrontano temi quali il
fascismo, il nazismo e l’accusa mossa al pensatore tedesco di aver ispirato le
violenze nazifasciste. Con la massima leggerezza Savinio riesce ad affermare
concetti definitivi come questo: “L’uomo
intellettualmente ineducato è finalista. Crede che ogni cosa quaggiù ha un
fine. Questo presupposto è anche la ragione della religione. È anche il movente
psichico che mantiene in vita Dio”. Ed ecco che parlando di Nietzsche
Savinio trova il modo, mezzo secolo prima, di agganciarsi, in lettura
parallela, a Christopher Hitchens.
Alberto Savinio, Una strana famiglia, 1947 |
Roger et Angélique, 1931 |
Battaglia di centauri, 1930 |
caro eustaki, non saprei come intervenire sul post, troppo difficile per me, ma desidero farti i migliori auguri per le feste. ciao!
RispondiEliminatantisimi auguri....ciao
RispondiEliminasalve roberti, auguroni anche a voi
RispondiEliminaIl libro di Savinio deve essere affascinantissimo.
RispondiEliminaIo di lui ho letto recentemente Dico a te, Clio resoconto di un suo viaggio in Abruzzo, che mi ha colpito per la bellezza ed essenzialità dello stile. Buone feste, Eustaki.