MARCO TULLIO GIORDANA - 2012
Continua la serie “La
Storia d’Italia – L’Età contemporanea” , ad uso scolastico. L’insegnante di
Lettere, impegnato per antonomasia, propone in consiglio “la visione di un film dal forte contenuto
civile che ha la finalità di far conoscere agli studenti gli aspetti più
inquietanti del nostro passato recente”.
Guardando Romanzo di una
strage lo studente capisce ben poco del nostro recente passato. D’accordo,
l’intento è didascalico, come dichiara la suddivisione del racconto in
capitoletti titolati, ma i fatti e i
personaggi che si intrecciano nella ricostruzione del periodo 1969 – 1972 sono
troppi e per chi non abbia vissuto quegli anni risulta decisamente arduo
seguire la vicenda. Giordana vuole presentare, anche per flash, il maggior
numero possibile di ‘nomi’ coinvolti a vario titolo nel fatto narrato e di
fatti, generando approssimazione e
confusione. Ma Giordana è un regista di esperienza e capisce che tra tutte
queste comparse deve calcare la mano per dare consistenza ad un plot altrimenti
monocorde. A tale scopo dipinge tre agiografie. Calabresi, Pinelli e Moro sono
dei santi, anzi, dei santini bidimensionali.
Va anche detto che Romanzo
di una strage è, oltre che didascalico e agiografico, anche un film a tesi,
quella delle due bombe, avanzata nel libro Il
segreto di Piazza Fontana (Ponte alle Grazie, 2009) di Paolo Cucchiarelli e
recentemente archiviata dalla Procura di Milano come inverosimile e confutata
da Adriano Sofri nel libriccino 43 anni (ebook scaricabile), il quale definisce
la tesi gratuita ed assurda.
Brevi
note di contorno
Calabresi
e Pinelli non solo sono santi ma sante sono anche le loro mogli.
Valpreda
e Ventura sono macchiette da trasmissione comica televisiva.
Romanzo
di una strage più che un film si configura infatti come una fiction per Rai uno.
Moro
e Saragat conversano citando Goethe.
Calabresi
e Pinelli conversano in libreria citando i saggi della NUE Einaudi.
Milano,
pieno centro, cinque del pomeriggio tra gli O’bei O’bei e Natale, deserta come
alle due di notte di Ferragosto…
La verità, purtroppo, porta a scoprire le nefandezze commesse dallo stato in questo paese da baraccone che è l'Italia (anche se tra commedia, oggi, comincia ad assumere le tinte della tragedia).
RispondiEliminaBuona domenica
caro massimo, buona domenica anche a te
RispondiEliminadici bene, da commedia a tragedia
Avendo visto il film, condivido la tua critica.
RispondiEliminaMagari tecnicamente Giordana conosce il fatto suo come regista (anche se certi personaggi "caricati", come giustamente fai notare, non mancano...), però è la ricostruzione (e di conseguenza sceneggiatura e dialoghi) a lasciare perplessi. Secondo me, ovviamente.
..solo un saluto.
RispondiEliminaCiao
ivan, siamo d'accordo
RispondiEliminasalve anto, è sempre un piacere quando passi dagli orti,
RispondiEliminaun salutone