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giovedì 28 giugno 2012

RIMBAUD E IL JIHAD NEL DESERTO

MALI / AZAWAD - 2012

                            fonte: twitpic


 
Le frontiere azzurre tracciate sulle carte dall’uomo bianco hanno ripartito il popolo touareg tra stati diversi. Ma nel deserto, si sa, le frontiere sono mobili e nell’area compresa tra i massicci dell’Ayăr, del Tassili n'Ajjer e l'Adrar des Ifoghas pur divisa tra Algeria, Mali, Niger fino ad un breve lembo di Libia, i vari popoli si sentono parte di un’unica nazione, l’Azawad.
Il 22 marzo scorso il presidente del Mali, Amadou Toumani Touré è stato deposto a seguito di un colpo di stato ad opera di forze militari che hanno dichiarato la costituzione di un Comitato Nazionale per la Restaurazione della Democrazia e dello Stato (CNRDR).
Il 6 aprile, dopo alcuni giorni di scontri, viene dichiarata, da parte del MNLA(Movimento Nazionale Liberazione Azawad) la nascita dello Stato Indipendente dell’Azawad, corrispondente alla parte settentrionale del Mali.
Questi i crudi fatti e questi alcuni riferimenti per le fonti: Al Jazeera, The Guardian, BBC, The Economist, i documentatissimi articoli di Serge Daniel, i comunicati del MNLA.
Qualche considerazione non sistematica…
La situazione in Mali si è destabilizzata a seguito del cambio di regime in Libia. Molti tuareg costituivano parte consistente delle forze mercenarie assoldate da Gheddafi. Con la fine del colonnello centinaia di questi uomini blu carichi di armi sono fuoriusciti dalla Libia e sono tornati nei loro luoghi di origine, in particolare in Mali, transitando per l’Algeria.

In Algeria hanno sempre trovato rifugio esuli maliani che tra le gole dell’Haggar hanno intrecciato rapporti con gruppi islamisti locali, soprattutto con il principale di essi, quell’ Aqmi dello sceicco Abdelmalek Droukdel specializzato in sequestri di occidentali.
Resistenza Azawad interna, bande di mercenari rientrati dalla Libia, gruppi islamisti facenti riferimento al leader carismatico Iyad Ag Ghaly, schegge incontrollate dell’esercito maliano, tutti fattori che hanno determinato il caos nel Paese  sahariano che ha portato al colpo di stato, alla secessione del Nord, alla guerra civile.
L’iniziale alleanza tra i ‘moderati’ dell’MNLA e i fondamentalisti del gruppo Ansar al-Din di Ag Ghaly ha retto poche settimane. Ad oggi, infatti, i due principali punti di riferimento dell’Azawad hanno rotto l’accordo. La causa sembra essere stata la questione della sharia, la legge islamica che Ag Ghaly vuole imporre in Azawad e che non trova d’accordo i più laici touareg dell’MNLA.
… e qualche divagazione.
Il nome del presidente deposto, Amadou Toumani Touré è, per me, significativo. Amadou, come il cantante e musicista cieco che fa coppia con Mariam. Toumani, come l’amatissimo maestro griot Diabaté. Touré, come il rimpianto bluesman del deserto Ali Farka.
Il Mali si ritrova spaccato in due, che poi è la storica divisione etnico-culturale del Paese. Musicalmente, l’anima touareg settentrionale è incarnata dai Tinariwen. Il leader del gruppo, Ibrahim Ag Alhabib, ha condiviso le esperienze di molti touareg, ed ha vissuto, da esiliato, a cavallo di quelle frontiere al tempo stesso reali ed inconsistenti, di cui si parlava all’inizio.
Il sud è il regno della kora e dei suoi maestri, che si trasmettono l’arte dello strumento a corde da generazioni, come i Diabaté e i Sissoko.

Le frontiere azzurre sono un riferimento a Les Douaniers di Rimbaud


Soldats, marins, débris d'Empire, retraités,
Sont nuls, très nuls, devant les Soldats des Traités
Qui tailladent l'azur frontière à grands coups d'hache.



Abdelmalek Droukdel, Aqmi



 Iyad Ag Ghaly, Ansar al-Din



Mahmoud Ag Aghaly, portavoce MNLA
 

 
Amadou Toumani Touré





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