fonte: twitpic
Le
frontiere azzurre tracciate sulle carte dall’uomo bianco hanno ripartito il
popolo touareg tra stati diversi. Ma nel deserto, si sa, le frontiere sono
mobili e nell’area compresa tra i massicci dell’Ayăr, del Tassili n'Ajjer e l'Adrar
des Ifoghas pur divisa tra Algeria, Mali, Niger fino ad un breve lembo di
Libia, i vari popoli si sentono parte di un’unica nazione, l’Azawad.
Il
22 marzo scorso il presidente del Mali, Amadou Toumani Touré è stato deposto a
seguito di un colpo di stato ad opera di forze militari che hanno dichiarato la
costituzione di un Comitato Nazionale per la Restaurazione della Democrazia e
dello Stato (CNRDR).
Il
6 aprile, dopo alcuni giorni di scontri, viene dichiarata, da parte del
MNLA(Movimento Nazionale Liberazione Azawad) la nascita dello Stato Indipendente dell’Azawad, corrispondente alla parte settentrionale del Mali.
Questi
i crudi fatti e questi alcuni riferimenti per le fonti: Al Jazeera, The
Guardian, BBC, The Economist, i documentatissimi articoli di Serge Daniel, i
comunicati del MNLA.
Qualche
considerazione non sistematica…
La
situazione in Mali si è destabilizzata a seguito del cambio di regime in Libia.
Molti tuareg costituivano parte consistente delle forze mercenarie assoldate da
Gheddafi. Con la fine del colonnello centinaia di questi uomini blu carichi di
armi sono fuoriusciti dalla Libia e sono tornati nei loro luoghi di origine, in
particolare in Mali, transitando per l’Algeria.
In
Algeria hanno sempre trovato rifugio esuli maliani che tra le gole dell’Haggar
hanno intrecciato rapporti con gruppi islamisti locali, soprattutto con il
principale di essi, quell’ Aqmi dello sceicco Abdelmalek Droukdel specializzato
in sequestri di occidentali.
Resistenza
Azawad interna, bande di mercenari rientrati dalla Libia, gruppi islamisti
facenti riferimento al leader carismatico Iyad Ag Ghaly, schegge incontrollate
dell’esercito maliano, tutti fattori che hanno determinato il caos nel
Paese sahariano che ha portato al colpo
di stato, alla secessione del Nord, alla guerra civile.
L’iniziale
alleanza tra i ‘moderati’ dell’MNLA e i fondamentalisti del gruppo Ansar al-Din
di Ag Ghaly ha retto poche settimane. Ad oggi, infatti, i due principali punti
di riferimento dell’Azawad hanno rotto l’accordo. La causa sembra essere stata
la questione della sharia, la legge islamica che Ag Ghaly vuole imporre in
Azawad e che non trova d’accordo i più laici touareg dell’MNLA.
… e
qualche divagazione.
Il
nome del presidente deposto, Amadou Toumani Touré è, per me, significativo.
Amadou, come il cantante e musicista cieco che fa coppia con Mariam. Toumani,
come l’amatissimo maestro griot Diabaté. Touré, come il rimpianto bluesman del
deserto Ali Farka.
Il
Mali si ritrova spaccato in due, che poi è la storica divisione
etnico-culturale del Paese. Musicalmente, l’anima touareg settentrionale è
incarnata dai Tinariwen. Il leader del gruppo, Ibrahim Ag Alhabib, ha condiviso
le esperienze di molti touareg, ed ha vissuto, da esiliato, a cavallo di quelle
frontiere al tempo stesso reali ed inconsistenti, di cui si parlava all’inizio.
Il
sud è il regno della kora e dei suoi maestri, che si trasmettono l’arte dello
strumento a corde da generazioni, come i Diabaté e i Sissoko.
Le frontiere azzurre sono un riferimento a Les Douaniers di Rimbaud
Soldats, marins, débris
d'Empire, retraités,
Sont nuls, très nuls, devant les Soldats des Traités Qui tailladent l'azur frontière à grands coups d'hache.
Abdelmalek Droukdel, Aqmi
Iyad Ag Ghaly, Ansar al-Din
Mahmoud Ag Aghaly, portavoce MNLA
Amadou Toumani Touré
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giovedì 28 giugno 2012
RIMBAUD E IL JIHAD NEL DESERTO
MALI / AZAWAD - 2012
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