ALEKSANDR SOKUROV - 2003
Recensione numero 1
Sokurov ha le idee chiare. Usa il mezzo cinematografico con
sapienza e con assoluto senso artistico del fotogramma. Ogni inquadratura è un
espressivo e calibrato gioco di equilibri: luce ed ombra, linee e volumi,
definito ed indefinito. Il risultato è una gioia per gli occhi; è un riportare
il cinema alla sua essenza ontologica di arte per la vista.
Ma ‘Padre e figlio’ non è solo una sequenza di momenti visivi
perfetti ed esaltanti. Qui il ‘quadro’ si fa narrazione e, soprattutto,
sentimento che tocca l’istintività e il razionale. Se il dialogo tra il figlio
e la fidanzata è puro cinema, il multiforme sistema relazionale tra padre e
figlio implica dinamiche extracinematografiche che ineriscono all’antropologia,
alla psicologia, a dinamiche emotive complesse. E Sokurov riesce a comunicare
la profondità dell’animo umano sulla superficie bidimensionale dello schermo
come solo un vero artista sa fare.
Recensione numero 2
Esercitazioni di autocompiacimento e prendersi gioco dello
spettatore. Sokurov, attualmente il più ‘geniale e artistico dei registi’,
inscena uno statico balletto erotico tra un padre e un figlio, facendoci
credere che si tratta solo di amore paterno-filiale. Corpi seminudi anche sotto
la neve di San Pietroburgo (e invece siamo a Lisbona, la geografia non torna),
muscoli gonfi, abbracci e sguardi, pose e fissità di amanti estasiati prima
dell’amplesso.
Ogni inquadratura è costruita per escludere lo spettatore e al
tempo stesso per fargli credere che sta assistendo ad un capolavoro. Ellissi, dialoghi
allusivi, frammenti di passato si uniscono ad una scelta cromatica che sottrae
colori per virare tutto nei toni giallognoli-vintage (ma di fronte all’artista diremo
seppiati).
Ricercatissima la scena tra il figlio e la ragazza, un dialogo di mezze frasi e di sguardi, di
languori e sussurri che costruisce un perfetto spot patinato (e seppiato!) per
una nuova, irresistibile eau de parfum.
ok sei combattuto fra la uno e la due..son poi così diverse?
RispondiElimina2 versioni della verità?
attendo moloch...quello davvero un capolavoro
ciao roberto. a volte penso che di una cosa si possa dire tutto ma anche il contrario di tutto e comunque tutto è relativo. affermando ciò mi viene il dubbio: ma allora non ci sono punti fermi? meglio non dare risposte.
RispondiEliminamoloch è lì in attesa, come gli altri film di sok. faust per esempio, è bellissimo ma più di cinque minuti alla volta non si può vedere.
un caro saluto
Un caro saluto ad ambedue
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