cinema

giovedì 6 settembre 2012

THE CLASH

DISCOGRAFIA SENTIMENTALE
THE CLASH - 1977 / 1982



 
 

Il gruppo dei Clash ha avuto per me un’importanza decisiva. Direi che sono stati formativi. Sono stati la band di riferimento della mia adolescenza e attorno alle loro canzoni si sono coagulate alcune delle esperienze determinanti per il consolidamento della personalità e di una certa visione del mondo.
Dal punto di vista affettivo, Sandinista è l’album a cui sono maggiormente legato. Quel triplo vinile e l’Armagideon Times no3 attivano links a momenti, persone, luoghi troppo importanti. Comprai Sandinista a Milano, ed è a Milano che il disco è associato e a tutto ciò che nell’81 quella città, ora così lontana, rappresentava per me. Ma parlare di Sandinista significa anche scuola superiore, luogo/dimensione ancora più lontani di Milano e significa la mia vecchia camera, allora appena dipinta color blu klein.
Musicalmente parlando è  invece London Calling il disco di riferimento. Nella mia top ten è saldamente al primo posto quale miglior album rock di sempre. E la cover, in formato poster, giganteggia attualmente nel mio studiolo rosso pompei.
Le cose cambiano. Prima era la camera il luogo del culto, ed era blu; ora è lo studio, ed è rosso. E qui ed ora, un lampo associativo, la lettera al Vettori di Niccolò…
Storicamente, fondamentale è The Clash 1977. Dopo quel dirompente esordio sarebbe cambiato tutto. D’accordo, il merito va anche ai Pistols ma il loro è stato più un impatto mediatico e d’immagine. Quella dei Clash è stata una vera rivoluzione musicale. Uno spartiacque tra il prima e il dopo. Prima di 1977 si ascoltavano i Genesis, dopo ci saranno i Joy.
Il non ufficiale Black Market con quel I don’t want to be a prisoner si associa a certi percorsi che mi avrebbero condotto verso l’Umbria.
E si arriva a Straight to Hell e direttamente a Londra, al mio girovagare per Camden, Brixton, nel Wild West End. Con questo pezzo Strummer anticipa la globalizzazione ma proprio con Straight to Hell si chiude la mia personale, magnifica parabola dei Clash. A parte Rock Art, ma questo sarà un altro post e sarà dedicato a Roberto.
1. London Calling
2. Sandinista!
3. The Clash 1977
4. Stay free
5. Straight to Hell




2 commenti:

  1. gran bel post...come puoi immaginare,anche io sono cresciuto con i clash,che considero la più grande band di sempre...con le teste parlanti...

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  2. i clash rispondono al cuore, le teste alla mente.. remain in light resta un album illuminato, insieme a my life in the bush..

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