VLADIMIR NABOKOV - 1951
Nabokov e le farfalle |
“Se mi guardo
indietro, le immagini appaiono nel disco luminoso della
memoria come
altrettante proiezioni di una lanterna magica”
Di fronte al suo tempo perduto Nabokov sceglie di osservarlo attraverso
la lente della Recherche. È questa l’aria che si respira tra le righe del
bellissimo Speak, memory, il libro di memorie che, pur prendendo come modello
il capolavoro proustiano, da esso se ne allontana grazie a scarti ironici,
nostalgici, colti ma mai inclini all’estetismo tardo decadente che impregna le
pagine della Recherche.
Nabokov depone sui propri ricordi una velatura trasparente di doratura
rosata che sembra trasportare il mondo evocato in un eden sfumato. Ma è solo un’impressione
perché in realtà, in questo ritorno al passato egli procede con la chiara
perfezione di un chirurgo. O meglio, con la decisa esattezza di un entomologo
intento a dissezionare un qualche esemplare di esperia.
Diradata la prima nebbiolina la memoria mette a fuoco e inizia a
parlare. La parola, scelta con lucida cura, come sempre in Nabokov, è docile ed
utilizzata con proprietà scientifica. Tutto si impressiona sulla retina e gli
ambienti prendono vita come in una wunderkammer. Il lettore, lasciandosi
condurre dalla mano dello scrittore rivive, nella profondità della camera
oscura, il momento del “passato attuale” così come ciò che vi è dietro e il
punto di vista futuro del narratore.
Questo continuo elastico temporale è tenuto sotto stretto controllo con
una levità e una gamma coloristica proprie delle farfalle più belle.
Plebejus samuelis Nabokovi, classificata da Vladimir nel 1944 |
“I see the awakening of consciousness as a series of spaced flashes,
with the intervals between them gradually diminishing until bright blocks of
perception are formed, affording memory and a slippery hold.”
“I have rewritten — often several times — every word I have ever
published. My pencils
outlast their erasers.”
“I see again my schoolroom in Vyra, the blue roses of the wallpaper, the
open window.… Everything is as it should be, nothing will ever change, nobody
will ever die.”
“a person hoping to become a poet must have the capacity of thinking of
several things at a time.”
“One is always at home in one's past...”
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