Divertente
il doppio senso del titolo dell’album di esordio di Steven James Adams (SJA).
Non siamo in ambito dance, questa musica è proprio fatta in casa,
letteralmente. Un gruppo di amici, mezzi limitati, entusiasmo e buone idee.
Aggiungiamo la qualità dei musicisti, le sorprendenti doti di SJA ed ecco un
vero e proprio gioiello. E quali sarebbero le doti del musicista inglese? La
misura e l’ironia. Ma questo non basterebbe se non avesse anche la capacità di
comporre canzoni e di cantarle e di suonarle in modo da catturare fin da subito
l’ascoltatore.
Eppure non
si tratta solo di orecchiabilità. Certo la sapienza di confezionare tipici
brani pop è innegabile ma c’è dell’altro. Questo altro fa sì che il risultato complessivo
sia superiore alla semplice somma degli addendi (voce, testi, arrangiamenti).
Niente da
dire, l’apprendistato di SJA in vari gruppi ha fatto maturare nel musicista la
consapevolezza di potersi cimentare come solista e questo suo esordio è
convincente. Tutte piacevoli le dieci tracce
tra le quali spiccano tre potenziali hits che, per gli insondabili
misteri del music business, non saranno mai hits: la matura Drinking from the
River; Tears of Happiness, nel cui testo, oltre a zombies e sangue si cita
perfino Kenneth Anger !; il singolo perfetto, The Volonteer. Da oltre un mese
non riesco a non ascoltare questo album.
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