cinema

sabato 14 febbraio 2015

MICHEL HOUELLEBECQ

SOTTOMISSIONE - 2015



Tesi socio-politica up-to-date e molto ruffiana; autore decisamente antipatico; grandeur francese che fa rabbia; fortuna smaccata che farà vendere milioni di copie. Eppure il romanzo c’è, ed è anche scritto maledettamente bene, tanto che sarebbe diventato comunque un caso, indipendentemente dalle circostanze nelle quali si è trovato ad uscire.

Houellebecq sposta le traiettorie del presente in avanti di sette anni, tanto da permettergli di utilizzare le ‘figure’ reali del panorama politico-mediatico attuale, così da dare verosimiglianza alla storia, alle quali affianca sorprendenti new entries di finzione. Entro questa cornice futuribile si muove il protagonista che vuole essere il palinsesto dell’uomo nichilista occidentale, non sull’orlo, ma già irrimediabilmente sprofondato in una crisi ‘millenarista’. François è docente universitario, scapolo, che vive una vita la cui uniche preoccupazioni sono rappresentate dalle scadenze amministrative. Per il resto tutto si sussegue senza sussulti: lezioni sull’unico argomento che conosce, Huysmans; scopate con studentesse o escort scelte da cataloghi in rete; chiacchierate svogliate con colleghi altrettanto demotivati.

Messo in scena il protagonista, il romanzo assume il tono di un conte philosophique. Houellebecq ci spiega come la dinamica demografica è destinata a seppellire la società francese/occidentale nata dall’Illuminismo. Ma il romanzo diventa anche un testo di critica letteraria, nel quale si ricostruisce la vicenda esistenziale di Huysmans attraverso la sua produzione letteraria, quasi un universo parallelo a quello di François che infatti si troverà a far tappa negli stessi luoghi biografici dello scrittore tardo-romantico. Ci sono anche altri livelli di racconto, quasi un excursus tra generi diversi: romantico-sessuale, esistenziale, apocalittico. Houellebecq riesce a gestire e a tenere insieme questi sub romanzi, dando a Sottomissione il ritmo giusto, in cui tutto è funzionale alla tesi che costituisce la struttura del testo.


Leggendo qualche recensione ho notato che molti critici hanno cercato di isolare, nel romanzo, alcuni temi giudicandoli ridicoli o fuori luogo (in particolare, sembra che abbiano suscitato interesse le scene di sesso) oppure hanno bocciato la visione complessiva di Huellebecq stimandola irrealistica. Ripeto, credo che Sottomissione proponga la visione coerente di un romanziere in cui ogni particolare trova giustificazione nello sviluppo del testo stesso, dimostrando la maturità creativa dell’autore.

6 commenti:

  1. Bella analisi, Eustaki, in poche righe sintetizzi un universo narrativo che s’indovina complesso. Devo dire che non ho mai preso molto in considerazione Houellebecq, ho verso di lui dei pregiudizi, sarà perché, come dici tu, è antipatico; Huysmans invece è stato per me un autore fondamentale. Con questo breve scritto mi hai incuriosito. A questo punto penso proprio che leggerò il libro.

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  2. ciao ettore. è senz'altro un libro da leggere. e discuterne

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  3. Ciao Eustaki. Oggi ho pubblicato sul mio blog una mia riflessione su ”Sottomissione”. Un caro saluto.

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