cinema

venerdì 19 novembre 2010

ALDO MORO / SERGIO FLAMIGNI

CONVERGENZE PARALLELE
SERGIO FLAMIGNI – 1998
 
Autodidatta, partigiano, senatore PCI, Flamigni fa parte delle Commissioni Parlamentari più delicate della I Repubblica. Dal suo osservatorio privilegiato compie un’azione civile e di pubblica utilità mettendo a disposizione le conoscenze acquisite in anni di indagine appassionata. (http://www.archivioflamigni.org/)
In questo Convergenze parallele viene esaminato il Caso Moro con puntigliosità archivistica. Il clima nazionale e internazionale che fa da cornice al sequestro, dagli anni Sessanta alle vicende più recenti del pentitismo brigatista è analizzato attraverso le fonti, puntualmente citate in nota. Dal voluminoso materiale studiato da Flamigni emerge un quadro inquietante e incredibile entro il quale si è andata svolgendo la storia repubblicana italiana. Nello specifico, oltre a Moro, in questa coinvolgente inchiesta, si delineano le figure di Moretti, Cossiga, Pecorelli, le verità dei qual resteranno probabilmente nascoste ancora a lungo.
Il cuore del libro, che è anche la tesi sostenuta dal senatore Flamigni, è ben riassunto in questo brano a pagina 178 dell’edizione Kaos, casa editrice coraggiosa e troppo poco conosciuta:
“Viene colpito Moro per stroncare la politica del compromesso storico e la politica morotea di apertura al PCI, strenuamente avversata dalla amministrazione americana, dalla nomenclatura sovietica, dagli ambienti Nato, dai governi tedesco, francese e israeliano, e in Italia dalla massoneria piduista e dalla destra DC.”
Un’unica critica al libro è che si tratta di una visione, anche se ben argomentata, inevitabilmente di parte. Flamigni assolve il PCI e il ruolo da esso avuto nel supportare la DC nella ‘fermezza’ dimostrandosi più realista del re, quando invece Craxi e altre personalità cattoliche portavano avanti l’ipotesi della trattativa.
Ma il libro è comunque un macigno scagliato contro un’intera classe politica che non ha minimamente pagato delle responsabilità avute tanto che Cossiga ha potuto portare a compimento il suo cursus honorum fino alla carica più alta, quella di Presidente della Repubblica e se ci sono alla fine di questa storia altri vincitori, la P2 è senz’altro tra di essi.

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