cinema

giovedì 25 novembre 2010

IGOR MARKEVIC / VLADIMIR NABOKOV

VITE PARALLELE
Igor Markevic e Vladimir Nabokov, 1961.
Da 'Il misterioso intermediario' di Giuseppe Fasanella 
 
Igor Markevic e Vladimir Nabokov, di cosa avranno parlato, in Svizzera o in posto qualsiasi, lontano dalla Russia, negli ambienti cosmopoliti delle élites illuminate? Nobiltà di sangue e nobiltà d’intelletto. Scendere al Saint James di Parigi o nella falsa Bisanzio di un albergo veneziano.

Nella foschia sull’acqua
scivola il rimorchiatore
dalle brume
le alberature, le ancore, sirene
il fischio giallo del cantiere

Esuli russi in odor di dissidenza
lasciano il Baltico
ad attenderli altre Russie oltre il tramonto
piccole, chiuse, disperate

Monsieur Vladimir
nella suite dorata di Montreux
ha perso ogni speranza di riveder la Neva
“o cielo, o cielo, ti rivedrò nei sogni”.

 

Markevic ha attraversato un secolo. Esule russo, negli anni Venti è a Parigi ed incontra tutti. Da Picasso a Coco Chanel, da Bunuel a Cocteau, di cui diviene il giovane protégé e Nijinski, di cui sposa la figlia Kyra e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Nabokov ha attraversato un secolo. Esule russo, negli anni Venti è a Berlino dove frequenta il piccolo mondo degli émigrés antibolscevichi. Nei racconti del periodo parlerà di una città “swarming with ragamuffins and here and there an urban vagabond with an early evening thirst".

Negli anni Trenta Igor e Vladimir s’incrociano in Costa Azzurra, ospiti di nobili, di artisti, di diplomatici ma con l’avvicinarsi della guerra le strade tornano a divergere. Markevic passa in Italia, a Firenze, presso Bernard Berenson e diventa figura di contatto e di intermediazione tra nazisti, alleati e partigiani. Nabokov approda invece oltre oceano. Entra nel mondo universitario e se ne va in giro per gli Usa a caccia di farfalle. La moglie salverà il manoscritto di Lolita, pronto per finire tra le fiamme.

Dopo la guerra Igor dirige orchestre in giro per il mondo, in particolare ha rapporti con l’intelligence britannico e con il Mossad. In seconde nozze sposa una nobile romana e riallaccia i rapporti con i sovietici. Assume l’incarico della direzione dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Sta perdendo l’udito e si dichiara pubblicamente filosovietico e vicino al Partito Comunista. Il figlio Oleg, che assumerà il cognome della madre Donna Topazia Caetani, studia composizione e direzione d’orchestra a Roma e a Leningrado.

Negli anni Sessanta Nabokov torna in Europa ricco e famoso. Sceglie di vivere stabilmente al Montreux Palace Hotel, sul lago Lemano e viaggia in Svizzera, Francia e Italia a caccia di farfalle. Si acuiscono i disturbi di sinestesia. Il figlio studia canto e debutta assieme a Luciano Pavarotti in La Boheme a Reggio Emilia il 29 aprile 1961.

Di nuovo ci sono occasioni per frequentarsi tra Svizzera francofona, Costa Azzurra e Italia.

Nel 1977 Vladimir muore nella sua suite sul lago, per Igor invece si apre un nuovo capitolo. Nel pieno degli anni di piombo Markevic si ritova al centro di un’altra importante vicenda, quella del caso Moro e della trattativa tra Servizi Americani, KGB, Mossad e Brigate Rosse, con probabili addentellati con la Scuola Hyperion di Parigi dove sembra tramasse il leggendario Grande Vecchio. Igor muore misteriosamente nel 1983 nel suo ritiro in Costa Azzurra.

Summer surprised us, coming over the Starnbergersee
With a shower of rain; we stopped in the colonnade,
And went on in sunlight, into the Hofgarten,
And drank coffee, and talked for an hour.
Bin gar keine Russin, stamm' aus Litauen, echt deutsch.
And when we were children, staying at the archduke's,
My cousin's, he took me out on a sled,
And I was frightened. He said, Marie,
Marie, hold on tight. And down we went.
In the mountains, there you feel free.
I read, much of the night, and go south in the winter.

 

3 commenti:

  1. cipicchia che razza di post!

    voglio saperne di più. per esempio che poesie sono? e che c'entra aldo moro?

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  2. saverio. il post ti ha incuriosito.
    rispondo sinteticamente promettendo un prossimo post più completo

    le poesie: la prima è mia, dedicata a nabokov citando un altro 'esiliato', il grande mandelstam.
    la seconda è una citazione dalla terra desolata di eliot. nel post c'è anche una citazione da satura di montale. guarda un po' se la trovi

    ho scoperto l'esistenza di markevic studiando il caso moro. ne parla fasanella nel bel libro da cui ho preso la foto. essendo nabokov uno dei miei scrittori preferiti, la foto ha fatto scattare l'idea del post.

    spero di essere stato esauriente e ti ringrazio per l'interesse che manifesti.

    read you soon

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  3. anche poeta...

    eliot, montale, satura, il grande mandelstam. troppo difficile. comunque il post è intrigante

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