cinema

martedì 23 novembre 2010

OLIVER STONE

WALL STREET – IL DENARO NON DORME MAI

OLIVER  STONE – 2010



Non proprio un instant movie ma quasi. Oliver Stone coglie la palla al balzo dopo il 15 settembre del 2008 e il seguente credit crunch e rispolvera il film di oltre venti anni fa aggiornandolo ai correnti tempi della Grande Recessione. Anche la colonna sonora è un sequel. Dopo vari lustri dallo storico My life in the bush of ghost Eno&Byrne tornano ad incidere canzoncine che deliziano e si intrecciano alle storie delle anime ciniche, belle, ciniche e belle della favola comunista di Stone.
Il film ha struttura ciclica, forse a spirale, dai canyon a filo d’Hudson su su fino agli attici di Manhattan e ancora più su nel cielo blu con le bolle di sapone e l’incantevole This must be the place, dove i Talking cantano ‘never for money, only for love’! Sì, questo deve essere il posto che si lascia alle spalle lo sporco denaro, la viltà di tradimenti e vendette per l’innocenza verde e pulita della nuova vita.
Ah, che meraviglia la favola bella di Stone. Il film si fa amare proprio perché è una favola e così deve essere visto, ché se ci si ferma a riflettere si rompe il fragile meccanismo/incantesimo e tutto cola a picco. E allora lasciamoci andare, seguendo le riprese alla Harry Potter tra jungle d’uffici e selve di grattacieli dove si incontrano cattivi che alla fine pagheranno mentre altri cattivi fischiettano come uccellini tra le nuvole (grande Wallach!) e scienziati pazzi illuminati e incompresi. Favola dove i padri mangiano i figli ma i figli-buoni-come-angeli poi perdonano e concedono sempre un’altra possibilità salvando così padri e madri. Tra frasi di Bob Dylan (Steal a little and they throw you in jail, Steal a lot and they make you king), feti pulsanti che sullo sfondo dei pc sostituiscono freddi bilanci aziendali, piccoli siti idealistici che sconfiggono plutocrati giganti. Non manca un omaggio a Morricone e, come nei vecchi cartoni, lo schermo che nero si chiude ‘a cannocchiale’ sullo skyline di NYC, uno dei molti ammiccamenti ironici allo spettatore. Due ore di spassoso divertimento.

4 commenti:

  1. non amo oliver stone e il suo cinema,nel senso che l'ho sempre trovayo piuttosto semplicistico e un filino banale e rozzo,(un esempio x tutti,il penoso film su jim morrison),ma questo è il suo gener di film,di denuncia..nonmale e meritevole di una visione..molto bravo nel raccontare un mondo eun modo di concepire la vita semplicemnete orribile,quel modo che ci ha,in sostanza,portati dove siamo ora..

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  2. sì brazzz, sono d'accordo con te, non amo particolarmante stone, di lui mi colpì l'inizio di natural born killers. però questo wall street 2 mi ha divertito e poi non sapevo della colonna sonora e quando ho sentito byrne la cosa mi ha fatto molto piacere. stone ha usato proprio le tre o quattro canzoni da salvare di everything that happens..

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  3. Sai che non ho mai visto questo film ?..e penso che mai lo vedrò...non mi piace Stone :D
    Ciao Orti,fa freddo dalle tue parti qui si "bubbola" dal freddo :(

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  4. oh che piacere, anto
    sì bubbola anche qui, tra noi ci saranno una sessantina di kilometri di distanza

    a presto

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