cinema

martedì 21 dicembre 2010

AYN RAND

OGGETTIVISMO LIBERTARIO
Gary Cooper come Howard Roark - 1949

Prima o poi i conti con Ayn Rand bisognerà farli anche in Italia. Sì perché nel mondo anglosassone e soprattutto negli Stati Uniti i conti con l’eclettica esule russa li hanno fatti da un bel po’. Già dal periodo tra le due guerre e poi soprattutto dagli anni Cinquanta.
Del 1943 è il best seller The fountainhead, da cui la trasposizione cinematografica La fonte meravigliosa con la regia di King Vidor. Protagonista del film è Gary Cooper che interpreta il ruolo di un architetto che ricorda Frank Lloyd Wright.
Dopo il successo Ayn Rand si trasferisce da Hollywood a New York e si interessa sempre più alla politica, facendosi promotrice di movimenti e gruppi anticomunisti e nel 1951 è animatrice di un proprio circolo, The Collettive, nelle attività del quale verranno definite le linee principali del pensiero oggettivista. Uno dei frequentatori più assidui del Collettive sarà niente meno che il futuro governatore della Fed Alan Greenspan.


Le idee filosofiche di Ayn Rand raggiungono il grande pubblico nella veste di opere narrative: nel 1957 esce il grande romanzo Atlas shrugged, mille pagine nelle quali si intrecciano la fantascienza, gli scontri tra le grandi corporations per la conquista del potere e del denaro, la lotta dell’individuo contro le varie forme di organizzazioni collettive, siano esse private o pubbliche. In particolare vengono analizzate le dinamiche economiche e sociopolitiche che si scatenano nei periodi di crisi attraverso le vicende di una serie di protagonisti tra i quali ben si individuano i buoni e i cattivi. I ‘buoni’ per la Rand sono gli individualisti, cinici e senza scrupoli, dotati di capacità eccezionali e aventi come obiettivo l’affermazione di se stessi senza giungere a compromessi con i centri di potere consolidati.
Un’aurea nicchiana aleggia sul paesaggio urbano fatto di industrie, consigli di amministrazione, scienziati e innovatori, grattacieli e grandi residenze patrizie, ma un Nietzsche utilitarista, che ha come unica fede il successo nel mondo degli affari. Non c’è Dio nelle pagine della Rand e soprattutto c’è una forte avversione per tutto ciò che è Stato e che limita la libertà del singolo. Particolarmente duro è l’attacco contro l’intervento pubblico in economia. Proprio questo aspetto ha fatto tornare d’attualità l’Atlante randiano.


L’Economist ha pubblicato l’esito di una ricerca che ha messo in relazione le vendite Amazon del romanzo con gli ultimi eventi dell’attualità americana. Nel periodo 2007-2009 , infatti, il libro è tornato tra i best seller (strano per un romanzo di mille pagine del 1957!) con picchi di vendita coincidenti con l’annuncio di azioni da parte dell’amministrazione Usa nei confronti della recente crisi del credit crunch.          
Si è poi appurato che un seguitissimo profilo facebook statunitense dichiarava “Read the news today? It’s like ‘Atlas Shrugged’ is happening in real life”. Il legame tra il profetico nromanzo della Rand e la realtà di mezzo secolo a venire hanno scatenato la corsa all’acquisto, suggerito dal passaparola in rete.
Il romanzo è veramente affascinante, lo sto leggendo in lingua originale. In Italia, dopo qualche tentativo di pubblicazione in edizioni non integrali è uscito di recente in tre volumi per Corbaccio. È in fase di lavorazione un film tratto del libro.


Forse dopo la lettura di Atlas shrugged potrò essere considerato un randiano anche dal mio amico Alessio, grande ammiratore della Rand e seguace di quell’oggetivismo filosofico che avrebbe segnato figure quali Rothbard, riconosciuto leader del libertarismo americano ma anche il più ufficiale Robert Nozick, autore del fondamentale Anarchia, stato e utopia.

Ayn Rand - San Pietroburgo, 1905 - New York, 1982

 



4 commenti:

  1. mi sono sempre accostato all'opera della Rand con parecchia circospezione, pur avendo il grosso limite di non aver mai letto un suo scritto "originale" (Italia come al solito fanalino di coda), ma solo mediazioni o interpretazioni di altri, studiosi, specialisti e altro.

    ma l'idea che, col tempo, mi sono fatto del suo osannato (in America, quantomeno) Oggettivismo è che si fonda su quella che personalmente ritengo una bella cantonata: l'identità tra Felicità\Interesse razionale = successo economico.
    di fatti, non mi meraviglia per niente che le sue teorie siano, in parte, condivise da personaggi come Milton Friedman, per dirne uno.
    tra le note positive che vi ho trovato: l'assoluta ritrosia all'assoggetamento dell'individuo da parte di uno Stato, sia come concetto astratto che come mezzo di un meccanismo concretissimo.

    (comunque, bisogna che mi veda The Fountainhead, che mi stuzzica parecchio).

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  2. @ einz.
    bel commento.
    condivido i limiti che sottolinei sull'oggettivismo. è comunque innegabile che in un sistema basato sulle relazioni economiche il possesso materiale di denaro dia senso di potenza e di appagamento. se poi questo si traduca in felicità è un altro discorso.

    la cosa che suscita il mio interesse è la figura della rand. ebrea russa si inventa una carriera nel sottobosco degli scrittori che bazzicavano le majors hollywoodiane e si ritrova ad essere la sacerdotessa del circolo più esclusivo di nyc nel quale si formeranno alcuni degli uomini più influenti del secondo novecento.
    complimenti a lei e all'america che rende possibile tutto questo

    il film è da vedere/rivedere, aspettando atlante

    stay rand

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  3. dici benissimo: la Rand è stata veramente una persona fuori dal comune. la cosa interessante che ho letto di lei è stata la capacità di istruirsi in maniera totalmente libera dall'ideologia (comunista, nel suo caso) e di affacciarsi comunque criticamente nel mondo occidentale, senza celebrarlo per partito preso. il fatto che avesse pure una grande fantastia e talento per la narrativa, la rende un personaggio davvero eclettico.

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  4. Einzige il romanzo La fonte meravigliosa dimostra invece come la Rand sia lontana dall'affermare l'uguaglianza felicità-interesse economico.
    Il film, sebbene raffinato, ha delle pecche imperdonabili secondo me. Meglio leggere il libro e confrontare.

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