cinema

domenica 27 febbraio 2011

MIKE LEIGH

ANOTHER YEAR
MIKE LEIGH - 2010























Mike Leigh va a lezione da Eric Rohmer e i racconti delle quattro stagioni del regista francese sono concentrati in un unico film, dalla primavera all’inverno successivo.



In effetti il film inglese dell’inglese Leigh è molto francese, tutto basato su conversazioni, spesso davanti ad un calice di vino, e fisicità dei caratteri e quindi degli interpreti.


Ovviamente gli attori sono tutti bravissimi e gli sguardi, le battute, i sorrisi e le lacrime sono naturali e credibili. Quello che scorre sullo schermo è un anno, un altro anno, della nostra vita. Accadono cose e non accade nulla, proprio come nella vita delle persone ordinarie.


Gerri e Tom sono una affiatata coppia di maturi professionisti, psicologa lei, geologo lui. La loro intesa è totale, fatta di quotidiana condivisione e complicità. A tavola fanno il bilancio delle proprie giornate lavorative con reciproca partecipazione, ospitano vecchi amici, si preoccupano per il figlio non ancora sentimentalmente sistemato. Sono comprensivi e affettuosi con quelli che ruotano attorno a loro. Hanno la passione per l’orto, che è uno dei leit motiv del film, dal trapianto al raccolto seguendo i ritmi delle stagioni. L’altro importante motivo che attraversa questo anno vissuto normalmente è la presenza costante della collega di Gerri, una insopportabile e bravissima Lesley Manville. Ma bravi sono tutti, si capisce, a cominciare da una strepitosa Ruth Sheen nel ruolo di Gerri.


Mike Leigh sceglie una regia asciutta, si concentra proprio sugli attori, stringe il campo sulle facce, dietro alle quali la presenza del regista è costantemente percepita: si avverte, oltre la apparente naturalezza, uno scrupoloso lavoro di messa a punto per ogni dialogo, gesto, inquadratura e ambiente scenico (forse un po’ troppo forte il contrasto ambientale tra le case dei due fratelli).


Tutto perfetto: recitazione, regia, script, componenti d’arredo, fotografia che varia al variare del tempo atmosferico a costruire un vero brano di vita ‘reale’. Ma che noia!

5 commenti:

  1. ahah! "che noia" è una conclusione che non t'aspetti, ma è decisamente plausibile :)

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  2. Come sempre le cose troppo ben fatte, troppo pensate, comunicano allo spettatore il lavoraccio che c'è dietro e non la lieve dépense, l'oblio che ci aspettiamo. Un saluto.

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  3. A me non è dispiaciuto, però altri suoi film come Segreti e Bugie hanno una marcia in più.

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  4. grazie ragazzi per gli interventi.
    è un buon film da festival ma è una palla

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  5. Non l'ho ancora visto, ma intendo recuperarlo non appena uscirà in dvd.

    Se è noioso, dovrebbe piacermi per forza :-DDD

    (adoro Rohmer infatti, e, non so come mai, tutti i film che solitamente la gente giudica lenti e noiosi).

    Di Mike Leigh ho apprezzato tanto Segreti e bugie, Ragazze, Tutto o niente e anche Il segreto di Vera Drake, non è male.
    Mi hanno sempre parlato molto bene di Naked, ma non sono mai riuscita a trovarlo (non scarico i film da internet).
    Tu l'hai visto per caso?

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