cinema

domenica 20 febbraio 2011

RADIOHEAD

THE KING OF LIMBS
RADIOHEAD - 2011



Signore e signori, ecco a voi The best band around. Esce a sorpresa il nuovo Radiohead. Era l’ottobre del 2007 quando il gruppo di Oxford spiazzò tutti facendo uscire, direttamente in rete, senza un prezzo fisso né una casa discografica, il bellissimo In Rainbow. Dopo oltre tre anni di ‘how to disappear completely’ tornano con The king of limbs per il diletto di milioni di fan. Perché i RH stanno sempre più diventando una fan-band. Per un outsider è infatti difficile entrare nell’universo sonoro dell’ultima fase della produzione di Yorke e compagni, anzi per i cultori degli esordi la discografia finisce con OK Computer. Invece è proprio il post-OK che ha fatto dei RH qualcosa d’altro e di più grande rispetto ad una buona alternative rock band.



The king of limbs s’inserisce nella scia segnata da In Rainbow, risultando complessivamente meno umano e più ostico. Con questo disco si ripete la scelta di un John Lydon che si poneva con le spalle al pubblico che reagiva con la rabbia distruttiva dei tempi. Anche i RH si chiudono nel loro guscio in un atteggiamento quasi provocatorio e concedono pochissimo all’ascoltatore. Sta a lui impegnarsi e, se è in grado di farlo, cogliere le gemme purissime sparse tra i solchi.


Bloom è un accumulo progressivo di segni sonori: parte la frase di piano che sempre più veloce diventa un loop sul quale entrano bip elettronici e in successione, la batteria, le tastiere, le cinque note di basso, e la voce. Tutto si ripete quasi serialmente. Non ha più senso parlare di canzone, siamo di fronte al procedimento compositivo di certa musica contemporanea, tipo Glass o Steve Reich, impostato su una base che è quella di una rock band. Il modulo torna, accentuando ulteriormente l’ostinato di batteria e chitarra anche nella successiva Morning Mr Magpie, dove Yorke enuncia, con un canto sempre più dilatato: Signor gazza ladra/E ora hai rubato tutta la magia/Hai preso la mia melodia.


Chitarre in evidenza in Little by little, con pausa centrale per evidenziare il cantato e ripresa conclusiva con la stratificazione strumentale. Si giunge a Feral, brano caratterizzato dalla drum machine e dalla voce di Thom che emette rumori che emergono da spazi profondi. Si chiude la prima parte del disco. È una musica che si propaga da un antro, dal fondo di un oceano fluido in cui i musicisti si fondono in un liquido denso che si appiccica addosso ed entra subito in circolo. L’oscuro magma fa una buona impressione. Andiamo avanti. È l’ora del ‘singolo’, Lotus flower, uscito in video, il falsetto etereo si arrampica su campate di percussioni elettroniche per la più tradizionale delle otto tracce. Piano, qualche effetto, voce: così parte Codex, una linea melodica essenziale a costruire un’atmosfera sospesa e fortemente emozionante, va dritta al cuore, colpisce e subito la chitarra, che svolge la funzione che in Codex aveva il piano, introduce Give up the ghost. Le ultime tracce del disco sono pura magia e si giunge all’ultimo pezzo dove torna in evidenza il ritmo, segnato dalle percussioni e da un basso sognante su cui crescono volute chitarristiche psichedeliche e Thom canta If you think this is over/You’re wrong/Wake me up.


Anche questa volta i Radiohead hanno fatto centro.



6 commenti:

  1. Recensione bella ed efficace, viene proprio voglia di ascoltare l'album. Buona serata.

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  2. un disco molto interessante che però mi sembra quasi incompleto. in rete ci sono varie teorie che si tratti solo della prima parte di un album doppio e quel If you think this is over/You’re wrong, potrebbe essere un segnale di una seconda parte... staremo a vedere

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  3. grande lavoro, ne parlo anche nel mio blog, e te lo dice uno che non è mai stato un fan dei radiohead. finalmente una sfida all'ascolto di un gruppo che non si adagia sul già sentito.

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  4. ragazzi, ascolto dopo ascolto il disco è sempre più bello. non so se seguiranno altre tracce, ma così com'è è perfetto.

    un saluto a tutti

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  5. @ mr tamb, sottoscrivi sottoscrivi. io ho letto alcune tue cose sul blog. notevoli

    stay rodeo

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