ASCOLTI DEL MESE
GIUGNO 2010
Vecchia generazione, mi piace l’album, nella versione originale, con tutti i pezzi nell’ordine giusto. Dopo decenni di ascolti appassionati cerco l’ellepi a cui legarmi e ci si lega ad un disco, nel bene e nel male, se lo si ascolta, lo si ascolta, lo si riascolta. Ci vuole tempo e diffido di chi in un mese si fa piacere cinquanta cd, diffido ma se ci riesce, complimenti. Con i film è diverso, cambia la fruizione, la ri-visione è rara, se ne possono vedere molti in un mese e amarne tanti, in questo caso ‘a prima vista’.
Anche la modalità di ‘consumo’ è importante. Vecchia generazione, non mi piace l’ascolto autistico in auricolare. Per me la musica deve riempire l’aria, uno spazio. Generalmente i momenti/luoghi sono: in macchina; mentre lavo i piatti(le mie tre donne mi lasciano lavare!) oppure, più raro, sul divano quando voglio ‘sentire un disco’. Altri tempi quando mi chiudevo in camera e urlavo simulando schitarrate con il volume a manetta.
Premessa pallosa ma necessaria per introdurre gli ascolti/riascolti del mese, pochi ma attenti.
PGR ConFusione – 2010
Disco importante per l’incontro Ferretti-Battiato, piaciuto e non piaciuto, alcuni momenti molto belli, altri fastidiosi. Egocentrismo e testi ponderosi che conoscevamo già, la disidratazione di Battiato sposta il baricentro del prodotto verso Alice, Giuni Russo e il Cinghiale bianco. Lo considero il miglior disco di tutta la carriera di Giovanni Lindo. Voto 6½
Ali Farka Touré-Toumani Diabaté Ali&Toumani – 2010
Registrazioni del 2005, prima della morte del grande chitarrista africano, la riverenza e l’ammirazione del più giovane Diabaté si fondano con il rispetto e l’affetto di Tourè verso il virtuosismo del suonatore di kora. Il risultato è un disco ispirato, intenso, che esprime passione unita ad una assoluta perfezione tecnica. Voto 8½
Enzo Carella Se non cantassi sarei Nessuno – 1995
L’Odissea scritta da Pasquale Panella, musicata e cantata da Carella, un concept passato completamente inosservato, riserva alcune piacevoli sorprese. I testi sono al solito arguti e divertenti, le composizioni in certi casi veramente fresche e spensierate, a parte qualche ‘zuccherata’. Certo, c’è molto Battisti e Carella con la voce non ci arriva, ma è un lavoro dignitoso Voto 6½
The Specials The best of The Specials – 2008
Tracklist non perfetta per questo best della miglior band dello ska revival inglese e non solo. Il periodo 1979-1984 dei tre mitici album in studio, dalle cover d’oro (Rudy, Too much too young) alle irresistibili Rat race o Nite klub; le struggenti Doesn’t make e Ghost town, le politicamente impegnate Why e Nelson Mandela… Divertimento intelligente. Voto 7
Faust Faust – 1971
Che dire, parlare di rock è riduttivo. Musica concettuale, il suono diventa ideologia, distruzione e rinascita, per una palingenesi dadaista. Non lo trovo apocalittico o pessimista, ma dissacrante e creativo. Un grande smascheramento del carrozzone pop-rock, con intento quasi moralistico. Tre lunghe tracce, le prime due le mie preferite mentre tutti celebrano la terza, Miss fortune. Voto 8
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