cinema

giovedì 21 ottobre 2010

THOMPSON / WINTERBOTTOM

THE KILLER INSIDE ME
JIM THOMPSON - 1952
MICHAEL WINTERBOTTOM - 2010

Jim Thompson, bisogna partire da lui. Scrittore maledetto, negli anni Cinquanta riesce finalmente a pubblicare The killer inside me, che aprirà la strada ad altri cult novels che lo porteranno a collaborare con Stanley Kubrick. Sua la sceneggiatura di Orizzonti di gloria e suoi i dialoghi di Rapina a mano armata. Se non bastasse, scriverà Gateaway per Peckinpah e fermiamoci qui. Winterbottom realizzando questo The killer inside me sceglie di trascrivere fedelmente il romanzo, ricostruendo le atmosfere fifties fin dai bei titoli di testa e dalla colonna sonora.

Si può dire che il Texas non è un paese per giovani e nemmeno per belle ragazze. Come nelle storie di Thompson, la disperazione sorda e ottusa fa agire i personaggi, in questo caso lo sceriffo Lou Ford, un misto di Forrest Gump e Chigurth, l’assassino di No country for old men. Ma a differenza di essi qui manca la leggerezza del primo e il simbolismo del secondo. Lou agisce, è azione pura, senza profondità. E qui Winterbottom segna il ‘tradimento’ nei confronti di Thompson. Nello scrittore i personaggi sono sempre rosi dal dubbio, dal senso di colpa, come nel bellissimo A hell of a woman. Esprimono un malessere esistenziale che in Lou è completamente assente. Tutti lo amano, forse perché lui non ama nessuno e, con un background di psicologismo semplicistico che fa risalire all’infanzia le turbe del giovanotto, scatena momenti di violenta e indifferente follia, particolarmente feroci nei confronti delle sue amanti. Winterbottom non risparmia nulla allo spettatore, accondiscendendo al suo lato voyeuristico già attuato nel porno 9 songs. Non è facile digerire la violenza nei confronti di una splendida Jassica Alba, la cui bellezza è uno dei punti forti del film. Per il resto il regista inglese dimostra una capacità notevole a ricreare l’ambiente polveroso e provinciale di una piccola città anni Cinquanta ma manca qualcosa. La storia è girata senza sfumature, non c’è evoluzione nei personaggi, si sa già tutto dall’inizio, come tutti sanno che è Lou il colpevole. In questo Texas manca una spruzzatina di McCarthy e di Lansdale, ecco cosa manca e forse sì, bastavano i titoli di testa e Jessica Alba.

Nessun commento:

Posta un commento