cinema

sabato 19 giugno 2010

FUMETTI

FRIGIDAIRE


Andrea mi porta una rivista, fresca di uscita, primo numero.
“Sono quelli del Male, guarda che grafica, che colori, quasi Alessandro Mendini”
“E questo? ‘Freezer: incidenti mortali durante attività erotiche’. Che cazzo è, un allegato?”
“Toh, te la regalo, leggitela”

Sì, c’è stato il Male ma quello ara ancora una filiazione del sessantotto, poi Cannibale, dove si intravede una rivoluzione in atto, molto settantasette e non pienamente compiuta. Novembre 1980 esce Frigidaire e cambia tutto. Il Postmoderno irrompe nella cultura pop italiana. Le merci sono allineate con il loro packaging sgargiante. Ecco il paradigma della nuova era di edonismo e reificazione quotidiana. Fine dell’utopia, shopping compulsivo come appagamento, viaggiare tra le merci, come Vincenzo Sparagna titola il primo editoriale. Merci di tutte le qualità, per un lettore onnivoro che si ciba di gourmandise(Mario Schifano, William Borroughs, Raymond Chandler, Devo) ma anche di rifiuti e scarti di macelleria(Schiuma, Freezer, Bordello). E poi ci sono loro, i fumettisti, Liberatore, Mattioli, Pazienza, Scozzari, Tamburini. Da allora, fino a metà decennio, l’appuntamento con il mensile era una gioia.

5 commenti:

  1. uhhhh! Ranxerox… beata infanzia trasgressiva! :)

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  2. Sparagna è tornato.
    Lo sai vero ?

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  3. dio chen bello frigidaire..per un settantasettino poi..leggere paz..e liberatore,e tutti gli altri..però una cosa..il male non era mica tanto sessantottino,era 77 pieno,dai retta

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  4. salve petrolio, grazie della visita. il tuo nick mi suggerisce molti link mentali: pasolini, i conflitti in medio oriente, l'austeriry, il colore, la materia...

    reanto: sì, lo so, purtroppo, ma io odio le rimpatriate

    brazzz, diciamo 6877

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