cinema

martedì 22 giugno 2010

JOHNNIE TO

JOHNNIE TO
Scorciatoie filmografiche  Parte 1


THE MISSION - Movimento statico


Nel 1996 dopo aver già diretto un buon numero di film, il giovane To, classe 1955, fonda la casa di produzione indipendente Milkyway Image, che diventa il punto di riferimento della cinematografia di Hong Kong.  

Prima opera di un certo peso è The mission del 1999. Siamo in pieno genere. Scontri tra bande rivali nella HK criminale,un boss è in pericolo e cinque guardie del corpo devono proteggerlo. Plot al minimo e situazioni modulari che si ripetono. Però piccoli scarti segnano la differenza tra questo film e un qualsiasi altro film dello stesso genere. Innanzi tutto le contaminazioni con il western che torneranno in altri titoli di To. Fondamentale è anche la caratterizzazione psicologica dei personaggi e il loro progressivo costituirsi gruppo, legato da sempre più strette relazioni affettive, nel solco del cameratismo virile che è cifra del regista. Vi è poi un altro scostamento dal genere, che potrebbe rappresentare un ossimoro. Infatti pur essendo The mission un action movie esso si presenta come statico, di posizione, nel quale i momenti forti sono costituiti delle varie sparatorie. In queste sequenze To dimostra la sua abilità posizionando gli attori come pedine sulla scacchiera e avvolgendoli con una ripresa controllata e distaccata. Con The mission To compie un salto qualitativo e si afferma come grande regista a livello internazionale.

Del 2003 è PTU(Police Tactical Unit). Un agente di polizia scivola su un pesce e perde la pistola. Inizia il carosello per le strade notturne di Hong Kong, dove si incrociano destini fino al luogo della rappresentazione finale, Canton Road, un po’ castello di Calvino, un po’ OK corral. Alla fine è una banana su cui scivolare e ritrovare così la pistola perduta, e il tempo che tra le due cadute si era dilatato, espanso, torna a chiudersi e a seguire il suo corso. In quella che è la durata filmica, telefoni e telefonate, ‘non si capisce chi chiami chi’, pattuglie tattiche, boss, funzionari, banditi, bimbi in bicicletta, tutto in una notte, le quattro l’ora x, atmosfere sospese in dominanza di toni blu. Le quattro, Canton Road, il mega cartellone pubblicitario che domina lo spazio vuoto (‘bevete più latte…’) dove va in sena la sparatoria, statica, come vuole la tradizione del maestro To, in cui gli attori prendono la posizione e sparano immobili e allo scoperto, riprese in slo-mo. Poi ognuno racconta la sua versione nel verbale d’ordinanza. Il cerchio si chiude, il bimbo procede in bici e l’alba si avvicina, tutto tornerà ‘normale’. To usa il film di genere, del quale conosce e sa gestisce ogni possibilità, per esporre la sua concezione del mondo, estetica ed esistenziale. Un po’ come Ariosto usava il poema cavalleresco.

3 commenti:

  1. the mission m'interessa molto, come ho detto altrove :)
    bella eustaki, continua, sei bravissimo

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  2. molto gentile roby ma io devo ringraziarti perchè è stato l'incontro con il tuo blog a farmi aprire gli ortioricellari.poi vorrei chiederti: ma come fai a vedere(materialmente, dico)tutti quei film? voglio dire, la rece la scrivi a caldo o lasci sedimentare la visione?

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  3. mi sono imposto una disciplina: mai buttare il tempo e procedere lentamente. sfrutto al massimo il tempo libero che moglie, 3 figli e cane mi concedono. si dorme poco ovviamente.
    le rece le scrivo quasi sempre a caldo, ma ne esce una al giorno ed ora sono pronte fino al 2 luglio, sono postdatate. prima che venga pubblicata da blogger la rileggo, più che altro per forma ed ortografia. poi ordino le date per alternare i generi.
    scrivo anche un po' di cosine qua, non so se lo hai visto questo blog: http://robydickwritings.blogspot.com/ e metto le recensioni (brevi) dei libri che leggo su anobii, non so se lì ci sei, io sono qua: http://www.anobii.com/robydick/books

    passione e divertimento, tutto qua :)

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