cinema

venerdì 1 ottobre 2010

CAMILLO BENSO DI CAVOUR

VITA DI CAVOUR
ROSARIO ROMEO - 1984
Storico siciliano di impostazione crociana, Rosario Romeo (1924-1987) è da considerarsi uno dei massimi studiosi del Risorgimento. Questa Vita di Cavour offre la possibilità di rispolverare, a duecento anni dalla nascita del conte e in piena incombenza delle celebrazioni dell’unità, un periodo rimosso dalla coscienza collettiva, in particolare dagli anni settanta in poi. Campo di valori considerati di destra, il risorgimento è stato addirittura demonizzato con l’ascesa del movimento leghista per tornare in auge negli ultimi anni proprio come risposta agli insulti padani, in un contesto che ha più del bar che della riflessione approfondita. Eppure la cinquantina d’anni che va dal 1815 all’unità è stata ricca di fermenti ideologici e crogiolo di esperienze che avrebbero lasciato a lungo tracce nella storia nazionale per buona parte del secolo successivo.

Romeo ricostruisce quel periodo attraverso la biografia dell’uomo più rappresentativo, rimasto un po’ schiacciato da figure mitizzate quali Garibaldi o Mazzini, ma che può senza dubbio essere considerato l’artefice dello stato italiano. In questo saggio mirabile si entra in profondità nel pensiero del Cavour uomo, si segue passo passo la sua formazione attraverso un uso esemplare delle fonti (lettere, scritti, interventi alle assemblee, dati statistici relativi al patrimonio personale, opinioni di contemporanei). Vengono sottolineati e documentati i percorsi intrapresi dal conte, partendo dal precoce democraticismo passando al liberalismo alla francese fino al pragmatismo anglosassone, sempre avendo come principio l’idea dello stato laico e stimando il progresso tecnico promosso dalla libera iniziativa individuale come la molla per migliorare il benessere collettivo, obiettivo sempre al centro del suo agire.
E così dal privato si passa all’uomo pubblico, al politico, allo statista, quel Camillo che a soli 19 anni, già inserito nella struttura burocratica del regno sabaudo, scriveva alla zia :”capirete che mi è impossibile che io possa stare per molto tempo in una carica che mostra col fatto a quali tristi conseguenze si giunga quando non si pensa ad altro che ad essere graditi od accetti a chi comanda”.
Grazie alla magistrale lucidità di Romeo, alla sua partecipazione distaccata alle vicende narrate, questa Vita di Cavour resta un classico della storiografia italiana, ingiustamente poco frequentato in un dibattito che per troppo tempo ha privilegiato le tesi gramsciane o la militanza clericale.

5 commenti:

  1. ...cazzo.. dagli Interpol ai Camillo Benso è un bel salto ;o)

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  2. reanto le tue puntualizzazioni sono strepitose. fai stianta'

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  3. Right or wrong, my country! Beh, siamo in Italia o no? Ristudiamocela 'sta nostra storia. Senza nasconderci nulla: tipo le repressioni compiute al Sud. Comunque, Camillo era avanti sui tempi!

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  4. Camillo avant-garde.... :D
    Ciao adriano e ciao Eu

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  5. maini benvenuto negli orti.
    camillo era un liberale moderato fedele alla casa reale col terrore dei radicali. personalmente preferisco mazzini e gaibaldi, anche se dell'unità d'italia m'importa zero. il mio post aveva lo scopo di segnalare un modo di fare storia, quello di romeo, eccellente e poco conosciuto.
    a presto

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