cinema

mercoledì 27 ottobre 2010

HEIMITO VON DODERER

L'OCCASIONE DI UCCIDERE
HEIMITO VON DODERER - 1938

È un vero piacere quando si legge un libro ben scritto, scorrevole,che ha l’impianto teorico di un classico ma che riesce al tempo stesso a catturare l’attenzione come un romanzo di genere. L’occasione di uccidere è tutto questo.

Heimito Von Doderer è un tipico autore della mitteleuropa novecentesca. Ha letto e meditato Proust e la grande letteratura russa dell’Ottocento, e manifesta un amore non dichiarato ma evidente nei confronti del Goethe romanziere.
L’occasione di uccidere è innanzi tutto una biografia, il racconto di una vita e il termine vita ricorre con frequente incidenza nelle oltre trecento pagine che narrano appunto la storia del protagonista, un fortunato commerciante a cui tutto fila liscio come su un binario bene oliato, per usare le parole del libro.
La struttura è quella di una grande sinfonia in quattro movimenti con dei veri e propri temi e leit motiv che tornano e ritornano. Von Doderer sembra quasi applicare al romanzo la teoria dell’Eterno Ritorno, ben prima di Milan Kundera.
Il protagonista è alla ricerca della verità, è come il Siddharta di Hesse un ‘Suchende’, anche se inizialmente inconsapevole. Cos’è che Conrad sta cercando? Senz’altro il Tempo Perduto e nel corso del romanzo anche la propria dimensione esistenziale. Vi è poi la svolta in chiave giallo di un colpevole da identificare così che Conrad si ritrova nei panni di un investigatore dilettante che cerca di smascherare l’autore dell’omicidio di una femme fatale avvenuto nove anni prima.
Con un narratore che come nei Demoni di Dostoevskij dirige l’orchestra con onniscienza mai troppo invadente e raffinata ironia, il romanzo si spiega in un crescendo di suspence e maestria. Un saggio di grande letteratura e come nei gialli più riusciti, la soluzione della quête si trova già nella prima delle quattro parti in cui si divide il libro, ma scivola via inavvertita. Il lettore dovrà poi tornare sui suoi passi, a conferma che le cose ritornano.

2 commenti:

  1. bel romanzo. nell'edizione garzanti il traduttore è aldo busi

    RispondiElimina
  2. saverio benvenuto negli orti.
    sì il traduttore è busi, e piuttosto brillante, direi. anche se il titolo, molto bello, non è fedele all'originale.

    read you soon

    RispondiElimina