cinema

venerdì 31 dicembre 2010

LISA CHOLODENKO

THE KIDS ARE ALL RIGHT

LISA CHOLODENKO – 2010

 
When routine bites hard And ambitions are low
A resentment rides high But emotions won’t grow

Ho pensato a questi versi dopo aver visto The kids are all right. Non che le atmosfere dei Joy avessero qualcosa da spartire con il solare film californiano ma l’amaro in bocca che lascia il film mi ha ricordato la stessa sensazione che sempre mi lascia l’ascolto di Love will tear us apart: un capolavoro mancato.
La palude matrimoniale, i figli che stanno prendendo le loro strade, la routine che ammazza, le ambizioni che si azzerano e il risentimento serpeggia. In questo quadro che la regista vuol rendere ordinario nonostante tanto ordinario non sia, si inserisce l’intruso che fa emergere ciò che stava sepolto sotto un lieve strato di terriccio biologico, per restare in tema con la storia.
Per due terzi il film funziona che è una meraviglia. Attori, situazioni, dialoghi, tutto perfetto per quello che è un ritratto impietoso della middle class progressista americana poi il «gay pride» della regista s’impone e viene fatto fuori il detonatore e tutto si ricompone nella cornice delle situazioni consolidate. L’America sempre più europeizzata della famiglia pseudo-tradizionale esce un po’ rattoppata ma forse indenne dal ciclone pieno di incosciente vitalità della perenne adolescenza yankee, che qui ha il volto del ‘giovane’ quarantenne Mark Ruffalo.
La regista prima ferisce mettendo a nudo i comportamenti e i clichés del mondo liberal usando l’arma della satira, poi cambia registro e temendo di essere stata troppo dura con il milieu a cui lei stessa appartiene, cerca soluzioni normalizzatrici, incluso il mea culpa recitato da Julienne Moore davanti ai componenti della famiglia, subito pronti a perdonare.


Spigolature del dopo visione


Bellissimo il titolo del film di modsiana memoria.
Si parte con i Vampire Weekend e questo la dice lunga sul background socioculturale del film.
La Moore sfoggia una Tshirt con Elvis Costello
Tra le amiche di Joni c’è la figlia di Steven Spielberg
Si beve Alma Rosa 1998, Petite Syrah 1986 e Seavy Cabernet
Tra i dischi in vinile di Paul si riconoscono Hunky Dory di Bowie, Blood on the tracks di Dylan, Here comes the sun di Nina Simone e Blue di Joni Mitchell

4 commenti:

  1. questo prima o poi devo vederlo...
    ehm... i sub ita di cyrus non riesco a trovarli, se li hai me li manderesti per email :P
    grazie e augurissimi!

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  2. caro roby, il film si trova in italiano, tramite l'angelo
    a presto

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  3. un film da vedere.
    nel frattempo, un augurio di un sereno 2011.
    Ciao

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