cinema

martedì 29 giugno 2010

JOHN HUSTON

GIUNGLA D'ASFALTO - 1950

JOHN HUSTON

Huston è spietato. Scrive una sceneggiatura nera, notturna, in cui i personaggi si muovono sospettosi, ognuno mosso dal desiderio di soddisfare i propri vizi, come non manca di sottolineare il regista, che nel tutti contro tutti non grazierà nessuno. Il destino è segnato fin dall’inizio, l’affair non può che finir male: “E’ il fato, che fare contro il fato?”, dirà il razionalissimo dottore tedesco.

Film urbano e notturno, fatto di scuri e fumosi interni e di esterni che sono una giungla d’asfalto, un micidiale percorso ad ostacoli. “In città ci si insudicia” dice Dix e lo sa bene Doll che a tale affermazione non trattiene le lacrime; “Se vuoi l’aria pura non cercarla in questa città” conferma lo scassinatore. Ancora, “la città è una giungla, gli uomini sono bestie” sentenzia nel finale il commissario anche se ciò contrasta proprio con la scena conclusiva, l’unica in cui splende il sole, in aperta campagna.

Huston è regista di scrittura, è nato sceneggiatore e il film è un grande esercizio di scrittura. Nella prima parte, vengono presentati i personaggi, molti e tutti connotati negativamente dai comportamenti ma più spesso dalle definizioni che vengono date vicendevolmente.

Dix, “ganster di terz’ordine”, “ladro da strada maestra”; il dottore, secondo cui “tutti lavoriamo per i nostri vizi” e non sarà il fato, come crede lui a tradirlo ma un vizio irrefrenabile, proprio lui che aveva previsto ogni cosa al dettaglio. Ancora, Emmerich l’apparentemente rispettato avvocato, “fallito per una ragazza come Angela” e la stessa Angela una bellissima Marilyn che dice di sé “fate largo, arriva l’atomica”; il biscazziere che suda quando vede il denaro e si confermerà debole e pavido come da prima impressione; il barista Gas “storpio, gobbo maledetto”; il detective privato che confessa di essere stato afflitto per anni da un complesso di inferiorità e i poliziotti, dei quali bisogna sempre diffidare perché “sul più bello ti girano le spalle”, specie se corrotti come il tenente Ditrich …

Una schiera di deboli, falliti, miserie umane che si scatenano nella seconda parte del film, quando entrano in azione nella giungla urbana. Ed il destino si compie, il grande regista manovra i personaggi e li indirizza nella direzione da lui stabilita, inevitabile.


Doll si strappa le ciglia

7 commenti:

  1. grande personaggio e grande film, visto troppo tempo fa, me lo dovrei rivedere.
    bravo eustaki
    p.s.: togli la "verifica parole" ai commenti, è un rompimento ;-)

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  2. Condivido in toto il giudizio positivo sulla scrittura dei personaggi tratteggiati con maestria e realismo! Ho cominciato da questo film ad avere "simpatia" per i delinquenti… del cinema ;)

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  3. uno dei più grandi..hai visto i suoi documentari sullo sbarco in sicilia?

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  4. roby riguardalo! come faccio a toglire la verifica parole?

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  5. petro, cosa sarebbe il cinema senza delinquenti?

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  6. brazzz, cercherò di vederli. hai dato un'occhiata al mio post sul mali?

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  7. guarderò sicuramente.
    la verifica parole sono quelle lettere che ti chiede per postare il commento. vai in bacheca --> impostazioni --> commenti ed in basso trovi "mostra verifica parole", scegli No e basta con quel rompimento :)

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